Governo, «c'è un buon clima» e si può procedere nella navigazione verso un nuovo esecutivo Pd-M5s il cui porto finale dovrebbe vedersi forse...
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Governo, Grillo furioso: basta scalette e poltrone, sono esausto
Ma se l'avvocato arruolato dal Movimento si considera super partes, a chi va la casella per un suo eventuale vice? Al Pd? Al M5s, quindi a Luigi Di Maio? A entrambi o nessuno? Nel dubbio, irrompe il Pd che a suon di tweet - il primo è di Dario Franceschini (proprio l'esponente Dem che era il più accreditato per quel ruolo) - spariglia il gioco dando una mano al premier: «via entrambi i posti da vicepremier». Una mossa tattica che il Nazareno oggi ha posto come condizione per far progredire l'accordo. Per Gianluigi Paragone dei 5s e feroce nemico di un'alleanza giallorossa, è un attacco a Di Maio: «Non piace al Pd perché sta difendendo quello che di buono avevamo fatto nel precedente governo. Luigi deve rimanere centrale. Anche a Chigi!», scrive su Facebook.
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