Gli studenti italiani penultimi in Europa, lievi miglioramenti solo in matematica

Gli studenti italiani penultimi in Europa, lievi miglioramenti solo in matematica
Non solo sono gli ultimi della classe, anzi penultimi, ma marinano anche la scuola. Ennesima bocciatura per gli studenti italiani che, perdendo due posizioni rispetto allo scorso...

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Non solo sono gli ultimi della classe, anzi penultimi, ma marinano anche la scuola. Ennesima bocciatura per gli studenti italiani che, perdendo due posizioni rispetto allo scorso anno, si piazzano al 34esimo posto tra i 35 paesi dell’Ocse.


La classifica è stata stilata in base ai test Programme for international student assessment (Pisa)-Invalsi 2015 sulle competenze dei 15enni. Un crollo medio che non riguarda però tutta Italia: Bolzano, Trento e la Lombardia sono tra i primi a livello mondiale, compresi altri 37 paesi fuori dall’Ocse, la Campania invece sprofonda in classifica al pari di Azzorre e Argentina. Brutti risultati, quindi, nonostante i ragazzi italiani stiano sui libri molto più degli altri: 50 ore settimanali, tra casa e scuola, contro le 36 della Finlandia e le 41 del Giappone. Analizzando i voti, emerge che in scienze l’Italia è al 27° posto su 35 con 481 punti contro una media Ocse di 493, come Croazia e Ungheria.

Solo il 4% degli studenti italiani è un “top performer” contro una media Ocse dell’8%. Stesso risultato per la lettura per cui l’Italia è al 26° posto con 485 punti contro i 493 di media internazionale. Top performer è solo il 5,7% degli studenti contro l’8,3% Ocse. Si alzano invece i voti di matematica con 490 punti, in linea con la media Ocse, al pari di Francia e Gran Bretagna. La percentuale dei migliori è salita di 3,5 punti fino a raggiungere il 10,5% del totale. Ma i guai, in pagella, arrivano anche per le assenze: il 55% degli studenti, oltre uno su due, ha marinato la scuola contro una media Ocse del 20% e un aumento di 7 punti sul 2012.


A risentirne, ovviamente, è la preparazione. Gli studenti che saltano le lezioni hanno in media 31 punti in meno in scienze rispetto a chi frequenta regolarmente. Promossa a pieni voti, invece, la scuola italiana in merito all’equità nell’istruzione: le differenze socio-economiche condizionano solo il 10% delle variazioni della performance rispetto a una media Ocse del 13%. Inoltre i ragazzi delle scuole pubbliche raggiungono 40 punti in più in scienze rispetto ai coetanei che frequentano le private. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino