«Un gioco, per me era solamente un gioco». E. G., 23 anni, è confusa. Prima nega alla polizia di averla scritta lei quella frase in arancione sul petto di...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il suo racconto viene preso con molta cautela dai poliziotti del commissariato. Il metadone a Giuseppe De Vito Piscicelli, 23 anni da compiere, glielo avrebbe passato proprio lei secondo quanto ricostruito dagli investigatori. Era la sua dose quotidiana presa al Sert che l'aveva da tempo in cura. Perché anche lei, E. G. aveva avuto dei problemi e stava cercando di superarli. Con Giuseppe si erano conosciuti nella comunità di recupero. Erano due anime libere che si erano trovate e unite. Non si separavano mai, selfie e messaggini come innamorati qualsiasi, come è giusto che sia a vent'anni.
SELFIE E MESSAGGI
Ma quell'ultimo messaggio scritto con il pennarello sulla pelle nuda, mentre lui le era steso accanto sul letto, accompagnerà Giuseppe per sempre: «Mi hai lasciato sola tutta la notte, mi vendicherò». Vendicarsi di cosa? Solo un gioco, solo uno scherzo, una frase di getto, ripete lei. Quando E. G. sgattaiola via dalla casa dei Parioli, saranno al massimo le 7 del mattino. Lei e Giuseppe avevano trascorso insieme anche la sera di domenica 29 aprile. Lei scatta ancora un selfie: lui a petto nudo sul letto, i suoi muscoli da palestra in bella vista, i capelli biondi, il viso d'angelo, dorme; lei accanto, vestita, gli occhi scuri di un cerbiatto. È la foto che Giuseppe sceglierà la sera prima di morire, lunedì 30, per il suo profilo Facebook.
Quando martedì mattina, giorno di festa, primo maggio, la mamma andrà in camera per svegliare il figlio sono le 12 passate. Arriva anche il 118, si tenta il massaggio cardiaco, si cerca di rianimare Giuseppe che, forse, non è morto da così tanto tempo. Ed E. G.? Non si trova, è andata via. «No, per me non era morto, non lo so, non lo so», dice lei. Dapprima gli inquirenti la indagano per omicidio colposo per poi contestarle la morte in conseguenza di altro reato per la cessione del metadone. L'esame tossicologico sul ragazzo stabilirà anche se Giuseppe abbia assunto altre droghe.Alessia Marani Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino