Un uso dell'arma di ordinanza poco professionale a causa di una componente emotiva. È quanto successo nel giugno 2018 a casa di Jefferson Tomalà, ecuadoriano di...
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Il macchinario spara una scheggia di alluminio: grave l'operaio, colpito all'addome
Si erano opposti i familiari del giovane (assistiti dagli avvocati Andrea e Maurizio Tonnarelli) che avevano sostenuto che tutto l'intervento era stato fatto male. Secondo il gip invece la pattuglia agì correttamente ma per l'agente ci fu eccesso nell'uso legittimo dell'arma. «Tutti i colpi - continua il gip - furono diretti in zone vitali e esplosi a distanza così ravvicinata da consentire una mira pressoché esatta. Il comportamento denota il prevalere di una componente emotiva che mal si concilia con l'uso professionale dell'arma». Quel giorno le volanti erano intervenute nell'appartamento dopo che la madre del ragazzo aveva chiamato il 112 perché il figlio aveva un coltello e minacciava di farsi del male. Gli agenti avevano provato a convincerlo e non riuscendoci avevano spruzzato uno spray al peperoncino ma Tomalà aveva colpito i due agenti, ferendone uno in modo grave. Il poliziotto aveva sparato per difendere il collega.
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Il Gazzettino