Il falso reflusso? Non sempre le pillole funzionano: occhio alle varianti patologiche

Il falso reflusso? Non sempre le pillole funzionano: occhio alle varianti patologiche
A volte i disturbi simil-reflusso gastro-esofageo persistono anche dopo un ciclo di terapia di 2-3 mesi. In questo caso è bene andare ad indagare con...

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A volte i disturbi simil-reflusso gastro-esofageo persistono anche dopo un ciclo di terapia di 2-3 mesi. In questo caso è bene andare ad indagare con un’esofago-gastroscopia, prima di etichettare come funzionali i pazienti. Di recente sono state individuate due patologie che mimano nei sintomi la patologia da reflusso. La prima è il cosiddetto esofago ipersensibile, che per certi versi è l’equivalente del colon irritabile, a questo livello; questa forma non risponde alla terapia con inibitori di pompa protonica e risponde invece agli antidepressivi. Un’altra forma di recente individuazione è l’esofagite eosinofila dell’adulto, che è un po’ l’equivalente dell’asma allergico a livello dell’esofago. Il paziente presenta una tosse stizzosa simile a quella data dal reflusso gastro-esofageo che non risponde però a 2-3 mesi di PPI. Questa forma è dovuta ad un’attivazione immunologica a proteine alimentari; la diagnosi risulta abbastanza facile nei pazienti con un’allergia già nota a latte, uova o nickel, mentre è più difficile nei soggetti senza storia di allergia, che sono la metà del totale. Questa forma si cura con 3 mesi di dieta di esclusione (dell’eventuale allergene), con antistaminici, montelukast e cortisonici in formulazioni orodispersibili a lento assorbimento. In fase di studio, le terapie con anticorpi anti-interleuchina 5, la molecola infiammatoria alla base di questo disturbo.

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DISTURBI

Nel caso invece di disturbi allo stomaco che insorgono dopo aver bevuto latte o mangiato formaggi, gelati o altri alimenti a base di latte, il problema potrebbe essere un’intolleranza al lattosio. In questo caso basta evitare questi alimenti o assumerli insieme ad un farmaco a base di lattasi, l’enzima che aiuta a digerire questo zucchero del latte. L’intolleranza al lattosio si può manifestare con gonfiore addominale, dolori, crampi intestinali, diarrea e vomito (nei più giovani). Il sospetto diagnostico può essere confermato dal test del respiro al lattosio.

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Il Gazzettino