Gli imputati non hanno mai confessato che fine abbia la refurtiva, se al forno o arrosto. In ogni caso, a oltre quattro anni di distanza dai fatti, è arrivata la sentenza:...
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PENA SOSPESA
La sentenza è stata emessa dalla terza sezione penale. In particolare - stando all’imputazione formulata dalla procura di Milano - i cinque, difesi nel singolare dibattimento dall’avvocato Giuseppina Bartolotta, «in concorso tra loro e al fine di trarne profitto», si sarebbero impossessati nel luglio del 2014 «di 25 carpe e un’anatra» sottraendole dal laghetto di Molinello di proprietà dell’associazione sportiva dilettantistica “Lo Storione” a Rho, nel Milanese. Tra l’altro il reato contestato era aggravato, perché sarebbe stato commesso da «cinque persone». Il giudice ha condannato gli imputati, ma ha sospeso la pena. La notizia, in apparenza buffa, disvela una realtà che non fa ridere per niente: il modesto fascicolo sui ladri di carpe è a palazzo di giustizia da quattro anni, in un susseguirsi di decreti, udienze, analisi della Asl sui pesci e rinvii tra i giudici.
DECRETO DI RESTITUZIONE
«Un tempo assurdo», commenta l’avvocato Giusi Bartolotta, che ricorda anche come a un certo punto sia stata disposta per decreto la restituzione ai legittimi proprietari delle carpe (a quel punto morte e già cucinate) oltre ad analisi sui pesci disposte dai magistrati.
Il Gazzettino