Tra minacce di querele e tutele della privacy, è aperta la «caccia» ai nomi dei parlamentari che avrebbero fatto richiesta del bonus da 600 euro per i titolari...
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Di Maio: M5S stanno firmando per rinuciare alla privacy. I parlamentari M5s stanno firmando una delibera per rinunciare alla privacy sulla questione del bonus. Lo afferma Luigi Di Maio in un video su facebook nel corso del quale invita i cittadini poi a verificare le posizioni dei parlamentari 5 stelle e garantendo che i nomi dei responsabili , di qualsiasi partito siano, devono venire fuori e poi si devono dimettere.
Furbetti di Montecitorio, Crimi: «Chiederò a tutti i deputati di firmare una dichiarazione per autorizzare Inps a fornire i dati»
Furbetti di Montecitorio, ma quanto guadagnano deputati e sindaci?
Furbetti del bonus, Rosato: «Nessun parlamentare di Iv»
Dal conteggio si tira fuori Italia Viva che, anzi, minaccia querele contro chi osasse ancora coinvolgerla nell'affaire. «Questo modo di fare servizio pubblico da parte dell' Inps è barbaro» commenta il presidente di Iv Ettore Rosato che annuncia: «Nessun nostro parlamentare ha ricevuto il bonus.Crimi: dichiarazione per autorizzare Inps a fornire i dati
«Non mi importa da quale forza politica provengano» avverte il ministro che appoggia l'iniziativa del capo politico M5s Vito Crimi che ha scritto ai parlamentari pentastellati di rinunciare alla privacy sottoscrivendo «una dichiarazione per autorizzare l'Inps a fornire i dati di chi ha usufruito del bonus». «Facciano lo stesso tutti i parlamentari di ogni forza politica. Il mio è un appello rivolto a tutti i leader dei partiti» dice il titolare degli Esteri. Matteo Salvini dopo aver gridato allo scandalo e paventato espulsioni oggi ha dato ordine di fare chiarezza. «Abbiamo chiesto ieri a tutti i parlamentari di dire se abbiano percepito il bonus o, se non lo sanno, di verificare col loro commercialista se non sia stata fatta la domanda. Finora non ho riscontri di deputati leghisti che abbiano preso il bonus» dice il capogruppo Riccardo Molinari. Tra i deputati del Carroccio si tira fuori Mario Lolini che nega di essere uno dei deputati che hanno percepito il bonus da 600 euro e aggiunge che neppure le sue aziende hanno mai fatto richiesta del bonus da mille euro per le imprese agricole. Fa lo stesso l'ex M5s, attore, Nicola Acunzo: «Mi spiace che si possa anche solo pensare che sia io» afferma il deputato ora al Misto che si dice favorevole alla proposta di Crimi di rinunciare al vincolo della privacy. I nomi dei soggetti coinvolti potrebbero però presto venire alla luce, anche per evitare che l'unico a pagare il conto del caos mediatico provocato dalla notizia sia proprio il presidente dell' Inps Pasquale Tridico.Per evitare di violare le garanzie di privacy il responsabile dell'Istituto potrebbe essere chiamato a riferire in Parlamento, nell'ambito di una audizione secretata in Commissione Lavoro. La presidente Debora Serracchiani per ora assicura che non risultato richieste di convocazione dell'organismo ma già il deputato di Italia Viva, Gianfranco Librandi ha annunciato la sua intenzione di farlo. «Sarà in quell'occasione che chiederò apertamente le dimissioni di Tridico per la grave falla di credibilità che ha provocato» afferma. La vicenda ha pure sollevato un polverone politico in chiave referendaria. L'opposizione sospetta che la notizia, che doveva essere nota da tempo trattandosi di bonus arrivati in primavera, sia stata rilanciata per animare un sentimento anticasta volto favorire il Sì al referendum sul taglio dei parlamentari. « Io mi limito a commentare strani tweet che confermano questi sospetti, come quello di Manlio Di Stefano, che lega strumentalmente le due cose» commenta Simone Baldelli, vicepresidente azzurro della Camera ed animatore del gruppo dei deputati per il No al referendum del 20 settembre .
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Il Gazzettino