Ha ucciso con un colpo di pistola la figlia di 45 anni, disabile, per poi rivolgere l'arma contro se stesso, sparandosi al capo, sopravvivendo. È successo in mattinata...
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Sono ancora da chiarire la cause della tragedia. L'ipotesi al momento più probabile sarebbero problemi economici derivanti dai forti costi, forse non più sostenibili, delle cure assistenziali di cui aveva bisogno.
La donna si chiamava Elisa Giacchini. La famiglia Giacchini, padre operaio in pensione, la madre casalinga, abita nel comune forlivese in un appartamento di una palazzina adiacente al parcheggio del cimitero cittadino. Secondo le prime indagini dei carabinieri, coordinati dal pm Federica Messina, l'uomo poco prima delle 8.30 avrebbe accompagnato la figlia nel cortile della palazzina per attendere l'arrivo del pulmino dei servizi sociali che l'avrebbe poi portata, come accadeva da 12 anni, al locale ex seminario, dove sono attivi gli 'Operai silenziosi della croce', una struttura con tre religiose e alcuni operatori che assiste persone con gravi handicap.
Il padre ha portato Elisa nel garage, poi, aperto un cancello che dal cortile porta nel parcheggio del cimitero, ha preso dalla sua vettura la pistola, un revolver a tamburo regolarmente denunciato, e le munizioni, è tornato al garage e ha fatto fuoco per due volte.
Il Gazzettino