Se non ci saranno interventi urgenti da parte del governo, l'Italia rischia di cominciare a pagare tra qualche mese una multa da circa 180 milioni l'anno per il mancato...
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Lo scorso dicembre, al termine di una procedura d'infrazione per la mancanza di depuratori in ben 81 comuni, la Commissione ha deferito l'Italia alla Corte Ue chiedendole di applicare una sanzione forfettaria di 62,69 milioni di euro, con l'aggiunta di una multa di circa 347mila euro per ogni giorno di ritardo dal pronunciamento dei giudici nell'adeguarsi alle norme Ue sulle acque reflue.
Ma secondo quanto si sottolinea a Bruxelles un modo per evitare nell'immediato questa nuova penalità, o quanto meno ridurla, c'è: procedere al più presto alla nomina e all'insediamento di un commissario unico e utilizzare il fondo da 2,5 miliardi già stanziato per mettere a norma le fogne degli 81 centri italiani fuori legge. Si tratta quindi di attuare interventi già decisi ma finora rimasti sulla carta. Dimostrando invece alla Commissione e alla Corte che le iniziative necessarie e già previste si cominciano a fare, la procedura 'punitivà potrebbe rallentare e le sanzioni diminuire. Nel caso in cui invece nulla venga fatto rapidamente, i 180 milioni di multa per le fogne non a norma si andrebbero ad aggiungere ai circa 100 che già si pagano annualmente per i rifiuti in Campania e le discariche abusive, più altre sanzioni minori per aiuti di Stato illeciti fino ad arrivare a quasi mezzo miliardo.
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Il Gazzettino