È stato colpito dal genitore di uno studente di prima media - che ora è indagato - con un potente pugno al viso e, quando è caduto a terra, con calci...
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A casa l'undicenne avrebbe invece raccontato che il professore lo aveva picchiato. Senza verificare la versione del figlio, il giorno successivo, sabato scorso, l'uomo si è precipitato a scuola e si è scagliato contro il prof che, sentendo voci concitate nel corridoio, si era affacciato dall'aula dove stava per iniziare la lezione. Il vicepreside non ha reagito nel timore di spaventare ancora di più i ragazzi che erano in classe. A nulla è valso l'intervento dei collaboratori e dei docenti presenti che, vista la rapidità con cui si è mosso il genitore, non sono riusciti ad evitare l'aggressione. «Quelli di Foggia sono fatti gravi. La violenza fisica o verbale non è mai tollerabile. E lo è ancor meno quando si verifica all'interno di una scuola», ha detto la ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli. Nell'istituto scolastico, chiuso per le vacanze di Carnevale, oggi si è tenuta una riunione straordinaria del consiglio d'istituto: i docenti si sono in pratica autoconvocati e vogliono sensibilizzare l'opinione pubblica affinchè episodi del genere non avvengano più. «Siamo tutti sotto choc, siamo spaventati. Se i genitori ci affidano i loro figli è perchè devono avere fiducia in noi», afferma la dirigente del 'Murialdò, Ida La Salandra. «Un episodio inaccettabile che va condannato "senza se e senza ma"», secondo il sindaco di Foggia, Franco Landella.
Aggressioni che però, purtroppo, nelle scuole diventano sempre più frequenti e questo a causa del fatto che «nella società attuale la figura del docente e la stessa scuola sono percepiti come poco autorevoli e non come espressione diretta di un sistema formativo che rappresenta lo Stato», sostiene Gabriella Grilli, referente della scuola Polo di Formazione di Foggia-Ambito 13, l'insieme cioè di tutte le scuole di ogni ordine e grado di Foggia.
Il Gazzettino