Fiumicino, Alitalia avverte: senza investimenti punteremo su altri scali. Finora 80 milioni di danni per il rogo

Fiumicino, Alitalia avverte: senza investimenti punteremo su altri scali. Finora 80 milioni di danni per il rogo
In mancanza di un credibile piano di investimenti sull'aeroporto, Alitalia sarà costretta a spostare la sua crescita altrove. È l'avvertimento dell'ad della...

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In mancanza di un credibile piano di investimenti sull'aeroporto, Alitalia sarà costretta a spostare la sua crescita altrove. È l'avvertimento dell'ad della compagnia Silvano Cassano: «Se Fiumicino continuerà a puntare su compagnie low cost e servizi mediocri - afferma in una nota -, Alitalia sarà costretta a spostare la sua crescita altrove».




I danni subiti da Alitalia dalle conseguenze dell'incendio divampato il 7 maggio scorso all'aeroporto di Fiumicino ammontano a 80 milioni di euro fino ad oggi. Lo rende noto la compagnia, precisando che potrà calcolare «l'ammontare totale dei danni subiti solo quando l'aeroporto tornerà a funzionare ai livelli pre incendio».



Alitalia è determinata a ottenere il risarcimento dei danni subiti, sottolinea la nota, precisando che la cifra di 80 milioni è un primo consuntivo provvisorio dei «danni subiti per la cancellazione di migliaia di voli e per un'infinità di problemi operativi che hanno messo in luce la fragilità dell'infrastruttura aeroportuale nel suo complesso». «La recente riapertura del Terminal 3 ha infatti decretato la fine della fase di emergenza ma non la fine di numerosi problemi e limitazioni che hanno ancora pesanti effetti sulle operazioni aeroportuali», afferma la compagnia nella nota spiegando la necessità di calcolare il totale dei danni solo quando lo scalo tornerà ai livelli pre-incendio. «Alitalia è di gran lunga la compagnia più danneggiata dalle conseguenze dell'incendio», sottolinea la compagnia, ricordando di essere l'unica aviolinea «ad avere il proprio hub a Fiumicino» e di possedere «il 50% circa del totale dei voli dell'aeroporto».



«L'aeroporto di Fiumicino non è ancora un'infrastruttura adeguata a fungere da hub di una compagnia con le nostre ambizioni», afferma Cassano, ribadendo che il piano di rilancio della compagnia è un piano «complesso, in uno dei settori a maggiore competizione in Italia e nel mondo». «I problemi di Fiumicino - sostiene Cassano - nascono da anni e anni di investimenti e pianificazione inadeguati e sono ormai strutturali, auspichiamo meno attenzione alla finanza e più attenzione al mercato e alle esigenze dei passeggeri». «Abbiamo passato un periodo difficilissimo a causa di un evento che ci ha colpiti profondamente - dice ancora l'a.d. - In questo periodo abbiamo rinunciato a qualsiasi polemica e ci siamo concentrati interamente sul servizio ai passeggeri, per ridurne i disagi».
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Il Gazzettino