Imprenditore torinese evade fin dagli anni '50: sequestrati 110 milioni

Imprenditore torinese evade fin dagli anni '50: sequestrati 110 milioni
Maxi sequestro di azioni, per un valore di circa 110 milioni di euro, nei confronti di un imprenditore torinese ora in pensione. ...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Maxi sequestro di azioni, per un valore di circa 110 milioni di euro, nei confronti di un imprenditore torinese ora in pensione.




Lo ha eseguito la guardia di finanza al termine di una complessa indagine, che ha ricostruito la carriera dell'uomo a partire dagli anni '50. Le fiamme gialle hanno così scoperto un complesso sistema di operazioni che ha consentito all'imprenditore di accumulare la ricchezza all'estero e poi di riportarla in Italia attraverso gli scudi fiscali del 2003 e del 2009.



Scoperta frode da 60 milioni di euro. Tre perquisizioni e un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un imprenditore emiliano cinquantenne, ritenuto l'ideatore di una complessa frode fiscale "a carosello" per circa 60 milioni di euro di evasione, sono stati eseguiti stamani dalla guardia di finanza di Trento.



La struttura criminale, viene spiegato, aveva poi ramificazioni in Trentino Alto Adige e Lombardia. La frode, secondo le indagini del nucleo di polizia tributaria, era imperniata principalmente «su un enorme volume di fatture false».



In parallelo all'arresto è in corso d'esecuzione anche il sequestro per equivalente, finalizzato alla confisca, di beni immobili, autovetture, quote societarie e disponibilità finanziarie, molte delle quali intestate a prestanome, per un valore di quasi 6 milioni di euro.



Le società coinvolte risultano quindici, di cui tre con sede in Spagna e Inghilterra, sette i reati ascritti in campo sia fiscale sia fallimentare, anche in forma aggravata, e tredici le persone denunciate, di cui due hanno già patteggiato la pena.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino