Roma, «Siamo Casamonica», ma non era vero: così due bande minacciavano i clienti

Droga, smantellate due nuove bande di spacciatori, i capi si fingevano esponenti del clan dei Casamonica. E' di questa mattina l'operazione dei carabinieri della compagnia...

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Droga, smantellate due nuove bande di spacciatori, i capi si fingevano esponenti del clan dei Casamonica. E' di questa mattina l'operazione dei carabinieri della compagnia di Monterotondo che hanno eseguito 19 misure cautelari, emesse dal gip di Tivoli su richiesta della locale Procura, nei confronti dei componenti di due gruppi criminali che si spartivano le attività di spaccio di cocaina e hashish nelle zone di Monterotondo, Mentana e Fonte Nuova.


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Nel corso delle indagini, scattate nel 2018, è emerso che i capi delle organizzazioni sono «nuove leve», spesso incensurati, che hanno sostituito nelle attività illecite personaggi coinvolti in precedenti operazioni millantando, in alcuni casi, di essere appartenenti al clan Casamonica. I carabinieri stanno eseguendo numerose perquisizioni nei comuni di Monterotondo, Sant'Angelo Romano, Fonte Nuova, Mentana e Poggio Mirteto (in provincia di Rieti).
«Il primo gruppo - fanno sapere i carabinieri - quello che agiva a Mentana e Monterotondo, era gestito da un 33enne di Mentana, che avvalendosi di giovani collaboratori, era in grado di garantire oltre 30 consegne di cocaina al giorno. I giovani pusher usavano i più svariati stratagemmi per occultare lo stupefacente, in particolare utilizzavano anfratti e arbusti di strade isolate come nascondigli dei quantitativi di droga, che poi provvedevano a confezionare e a spacciare. Lo stesso modus operandi veniva utilizzato per nascondere il denaro proveniente dall'attività illecita
».
Inoltre, l'indagine ha consentito di ricostruire due ipotesi di estorsione poste in essere da altrettanti pusher, che,
«spacciandosi per appartenenti al clan dei Casamonica, minacciavano di morte una coppia di tossicodipendenti di Fonte Nuova, in ritardo nel pagamento di alcune dosi di cocaina».

Il secondo gruppo era a Fonte Nuova ed era organizzato da un 27enne di Tor Lupara, che, avvalendosi di diversi collaboratori, gestiva, tramite un collaudato sistema di smistamento delle richieste basato sull'utilizzo di telefonini di servizio, una fiorente attività di spaccio di hashish e cocaina. L'attività l'illecita, che assicurava la consegna di oltre 30 dosi giornaliere, si concentrava negli androni e negli spazi comuni di una palazzina popolare di via delle Mimose a Fonte Nuova.

«Le complesse indagini - condotte attraverso le intercettazioni telefoniche e numerosi servizi di pedinamento - hanno consentito negli scorsi mesi di eseguire 17 arresti in flagranza (che si aggiungono alle 19 misure cautelari eseguite oggi) e di sequestrare oltre 200 grammi di cocaina, 150 grammi di hashish, nonchè 5.000 euro in contanti, quale provento dello spaccio. Ancora una volta, l'impegno delle forze dell'ordine, specificamente dell'Arma dei carabinieri, coordinate della Procura della Repubblica, ha consentito di intervenire su un pericoloso sistema criminale, con l'arresto di numerose persone per le quali il giudice per le indagini preliminari ha ritenuto sussistenti gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati contestati, con sequestri di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente destinata alla vendita». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino