«Filippo Turetta più forte». Scritta choc a Tortoreto. La Polfer cerca i video del sottopasso

Alcuni passanti l’hanno notata e hanno informato le autorità, tra queste anche la polizia ferroviaria della stazione di Giulianova che si è recata sul posto con un pattuglia.

«Filippo Turetta più forte». Scritta choc a Tortoreto. La Polfer cerca i video del sottopasso
«Filippo Turetta più forte», è la scritta comparsa ieri mattina nel sottopasso ferroviario vicino alla stazione di Tortoreto, in provincia di Teramo. Una...

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«Filippo Turetta più forte», è la scritta comparsa ieri mattina nel sottopasso ferroviario vicino alla stazione di Tortoreto, in provincia di Teramo. Una frase e favore dell’uomo accusato di aver ucciso la fidanzata Giulia Cecchettin, una notizia che per l’efferatezza del delitto, ha fatto il giro del mondo. La scritta è stata realizzata con spray nero nel sottovia e occupava quasi per intero una parete. Alcuni passanti l’hanno notata e hanno informato le autorità, tra queste anche la polizia ferroviaria della stazione di Giulianova che si è recata sul posto con un pattuglia. Una volta arrivati, gli agenti, dopo aver preso visione e avuto conferma di quanto era stato loro riferito, tenuto conto che il sottopasso è di competenza delle Ferrovie, hanno proceduto ad avvisare i responsabili di settore, i quali hanno cancellato subito la scritta.


Da quello che si è appreso la Polfer giuliese ha provveduto ad informare di quanto accaduto la procura e per il momento il reato è quello di danneggiamento, anche se non si tratta di una semplice scritta che ha imbrattato il sottopasso, le cui luci da tempo sono spente e questa situazione aiuta i malintenzionati. Ma si fa strada un’altra ipotesi di reato, l’aver inneggiato alla violenza, al femminicidio, ma sarà la procura a trarre ogni conclusione.
Per quanto riguarda le indagini si cercherà di risalire a chi ha fatto la scritta con i video contenuti in alcune telecamere che sono sistemate nella zona, ma non nel sottovia e questo potrebbe davvero essere utile alla Polfer che chiederà, appunto, che i video vengano consegnati.
 

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Il Gazzettino