La scuola cambia e con lei anche studenti e docenti. In base ai decreti attuativi, licenziati dal Consiglio dei ministri, è in arrivo una nuova riforma della scuola che va...
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Le maggiori novità per i docenti riguardano la formazione iniziale e la selezione per salire in cattedra: tutti dovranno formarsi sul sostegno in ambito universitario e, dopo la laurea, potranno accedere direttamente al concorso senza corsi abilitanti. Ma non sarà semplice visto che i vincitori inizieranno un percorso formativo di tre anni e solo dopo averlo superato inizierà il ruolo. La laurea diventa fondamentale anche per le maestre di nidi e materne che d’ora in poi dovranno passare per l’università.
Sorridono invece gli studenti che vedono falciati gli esami di Stato: le prove di terza media passano da 6 scritti e un orale a 3 scritti, italiano, matematica e inglese, e un orale. Perdono quindi il test Invalsi che sarà svolto durante l’anno e le prove sulle seconde e terze lingue straniere. Alla maturità invece gli scritti tornano ad essere due, sparisce infatti il “quizzone” spauracchio di tutti i maturandi. Il curriculum dello studente avrà più peso: fino a 40 punti sul voto finale contro i 25 attuali. E le singole prove avranno a disposizione 20 punti ciascuna. L’esame prima valeva fino a 75 punti, oggi solo 60. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino