Emanuela Orlandi, che fine hanno fatto i testimoni del caso? Gli amici della «ragazza scomparsa» hanno vissuto traumi per tutta la vita

Raffaella Monzi, alla soglia dei 60 anni, è rinchiusa in una struttura psichiatrica fuori Roma, nei pressi di Subiaco

Emanuela Orlandi, che fine hanno fatto i testimoni del caso? Gli amici della «ragazza scomparsa» hanno vissuto traumi per tutta la vita
Mancano pochi giorni al triste anniversario, il 40esimo, della «Vatican girl». Stiamo parlando di Emanuela Orlandi, la ragazza scomparsa il 22 giugno 1983. La...

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Mancano pochi giorni al triste anniversario, il 40esimo, della «Vatican girl». Stiamo parlando di Emanuela Orlandi, la ragazza scomparsa il 22 giugno 1983. La 15enne di allora ormai dovrebbe essere un'adulta e come lei anche i suoi compagni di classe e amici, testimoni inconsapevoli e involontari dell'accaduto. Ma il prezzo per la loro amicizia e vicinanza, però, è stato davvero caro.


 

Le testimonianze

Tante voci dal passato e che hanno pagato un prezzo carissimo: per molti,  vittime a tutti gli effetti.

La prima è di Silvia, compagna di classe al Convitto nazionale, disse a un giornalista che Emanuela le aveva confidato che si sarebbe allontanata da casa «per un po' di tempo». Una testimonianza delicata, che fa balenare contatti pregressi. Da quel momento Silvia, oggi 55enne, è passata da un trattamento farmacologico all'altro e il cugino denuncia: «Per non farla parlare l'hanno irretita, sedata, annichilita. Non la sento da anni. Potrebbe anche essere morta». 

Pierluigi, anche lui iscritto al liceo scientifico frequentato da Emanuela, stesso nome (forse non a caso) di quello del primo telefonista che contattò gli Orlandi, fu ripetutamente minacciato di morte. Era venuto a sapere qualcosa? Nel 1987 chiamò in diretta «Telefono giallo» e con voce rotta esclamò: «Se parlo mi ammazzano». Poi trovò riparo all'estero, dove vive tuttora, a 55 anni, con pochissima voglia di parlare dell'evento che gli ha stravolto la vita. 

Raffaella, compagna di musica all'epoca 19enne, raccontò alla stampa quanto le aveva detto Emanuela Orlandi prima di sparire (la proposta di lavoro per la Avon e altro) e da quel momento fu pedinata, minacciata, intimidita da personaggi mai identificati: rimase talmente sotto choc da farsene una malattia per tutta la vita. Oggi, a 59 anni, è ricoverata in una clinica psichiatrica. 

Una vita stravolta

La vicenda di Raffaella Monzi, compagna del corso di musica presso il complesso di Sant'Apollinare (ultimo luogo frequentato dalla scomparsa), è nota. Emanuela al termine della lezione di canto corale, attorno alle 19 del 22 giugno 1983, raccontò a Raffaella (4 anni più grande, all'epoca abitante con la famiglia in via Panisperna) di aver ricevuto una proposta di lavoro (del tutto inverosimile) per distribuire volantini della ditta di cosmetici Avon, il sabato successivo, in occasione di una (inesistente) sfilata di moda in cambio della cifra (spropositata) di 375 mila lire (erano tutti messaggi in codice, ndr.).

 

La ragazza bionda con i capelli ricci, 40 anni dopo, non si è mai ripresa. Alla soglia dei 60 anni, è rinchiusa in una struttura psichiatrica fuori Roma, nei pressi di Subiaco. Fu la mamma a spiegare, in un'intervista:  «Da quel giorno del 1983 la vita di Raffaella non è stata più la stessa. Eravamo tanto esasperati e spaventati che decidemmo di andare via da Roma e di trasferirci a Bolzano, ma c'erano persone che hanno continuato a controllarci. Raffaella fu seguita da un giovane biondino. Ogni volta ce lo trovavamo davanti e un giorno le disse: “Vieni via con me, lascia i tuoi genitori…”».

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Il Gazzettino