Di Maio si dimette, diretta: «Basta pugnalate, ora rifondare. Governo va avanti». Crimi reggente fino agli Stati Generali

«Lascio, le mie dimissioni da capo politico M5S sono irrevocabili». Luigi Di Maio ufficializza ai ministri pentastellati riuniti a Palazzo Chigi il passo...

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«Lascio, le mie dimissioni da capo politico M5S sono irrevocabili». Luigi Di Maio ufficializza ai ministri pentastellati riuniti a Palazzo Chigi il passo indietro dalla guida del Movimento. Nel corso della riunione tutti hanno ringraziato "Luigi" per il lavoro svolto finora. Il vertice, durato circa un'ora e mezza, ha registrato anche le posizioni di chi ha chiesto fino alla fine a Di Maio di ripensarci o perlomeno di aspettare fino a lunedì per rassegnare le dimissioni. Ma l'ormai ex capo politico dei grillini è apparso irremovibile.  


Alla riunione non ha partecipato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. L'attenzione è spostata a oggi pomeriggio quando al Tempio di Adriano il ministro degli Esteri terrà la conferenza stampa dell'addio, nata inizialmente per presentare i facilitatori regionali, l'ultimo tassello della riforma del Movimento. 


Di Maio «parlerà oggi alle 17. La cosa importante è restare uniti, tenere tutti uniti nel movimento, nello scegliere insieme la strada per il futuro», ha detto il ministro per lo sport, Vincenzo Spadafora, uscendo da Palazzo Chigi poco prima del ministro degli Esteri. 

Stamani Di Maio è stato tra i primi a entrare nella sede del governo, dentro a un'Alfa ministeriale. A seguirlo alla spicciolata un po' tutti i ministri da Alfonso Bonafede a Spadafora. Il vertice si è svolto nella Sala Verde dove da prassi il governo incontra i sindacati per le vertenze nazionali.

«Si apre una fase delicata e complicata», ammette il Guardasigilli. Tra i primi a varcare l'ingresso laterale di Chigi anche Vito Crimi che da statuto - in caso di dimissioni del capo politico - diventa il reggente del Movimento: «Vediamo che succede, poi semmai parlerò», dice il viceministro dell'Interno. Il PD guarda preoccupato: fra quattro giorni si vota in Emilia. E il caos pentastellato potrebbe pesare assai sulle urne.
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Il Gazzettino