Depressione mal curata: uno su due sospende i farmaci troppo presto

Depressione mal curata: uno su due sospende i farmaci troppo presto
La depressione è la “malattia della porta accanto” spesso nascosta ma sempre più diffusa, al punto che i farmaci per curarla incidono sulla spesa farmaceutica totale per il...

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La depressione è la “malattia della porta accanto” spesso nascosta ma sempre più diffusa, al punto che i farmaci per curarla incidono sulla spesa farmaceutica totale per il 24%. Troppo spesso, però, la terapia non viene portata avanti per il tempo necessario.




Mentre, infatti, continua a crescere l'uso di antidepressivi in Italia, cresce anche un utilizzo sbagliato di questi farmaci: due persone su dieci in cura con psicofarmaci li sospende dopo solo due mesi di terapia e il 50% nei primi 3 mesi, ma senza il parere dello specialista e con dirette conseguenze sull'efficacia della cura.



A denunciare il problema è l'Agenzia italiana del farmaco sulla base dei dati del Rapporto Osmed 2014. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità , nel 2001, la depressione era alquarto posto tra le malattie che causano invalidità, ma entro il 2020 raggiungerà il secondo posto, subito dopo le malattie cardiovascolari.



In Italia, riporta l'Aifa nel rapporto Osmed, la depressione maggiore colpisce circa il 12,7% della popolazione, di cui solo il 33% assume farmaci antidepressivi. Le quote maggiori di pazienti non trattati farmacologicamente, secondo i dati epidemiologi provenienti dalla Medicina generale, sono localizzate al Sud Italia, nella poplazione maschile e tra i pazienti più giovani.



La quota di pazienti che assumono antidepressivi in modo appropriato è appena il 20% mentre circa il 50% sospende il trattamento nei primi tre mesi di terapia e oltre il 70% nei primi 6 mesi. Secondo i dati dell'European depression association, la metà dei depressi non viene neppure diagnosticato.



Una questione preoccupante dal punto di vista della salute ma anche di costi, visto che si spendono soldi non solo per i afrmaci ma anche per i giorni di lavoro persi. Almeno una persona con depressione su dieci, infatti, si assenta dal lavoro per questo problema. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino