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Anche i dentisti potranno eseguire attività di medicina estetica nella parte superiore del viso, su fronte e palpebre.
La novità compare nel "Ddl Semplificazioni", il disegno di legge di delega al Governo per la semplificazione dei procedimenti amministrativi e misure in materia farmaceutica e sanitaria, approvato oggi dal Consiglio dei ministri.
Dentisti, sì a medicina estetica solo in alcune specifiche parti del viso
Il governo vuole quindi consentire agli odontoiatri di effettuare anche le attività di medicina estetica non invasiva o mininvasiva relative a specifiche parti del viso.
Al momento è già possibile eseguire dei micro interventi estetici nello studio di un odontoiatra ma con precisi limiti e paletti. Ma cosa cambia in sostanza? Ora si può già intervenire sul viso, sia sulla parte centrale che su quella inferiore (bocca, naso e zigomi). La novità è che si potranno levigare non solo le parti attorno alle labbra, ma anche la fronte.
Esempio: se si corregge un sorriso con un impianto e alla fine si decide di intervenire "spianando" anche le rughe comparse attorno alla bocca (attualmente si può e si fa già), l'odontoiatra potrà intervenire levigando anche fronte e palpebre (su cui prima non poteva intervenire).
Si può infatti accedere a terapie destinate a chi soffre di «malattie e anomalie congenite e acquisite dei denti, della bocca, delle mascelle e dei relativi tessuti».
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La cura estetica ad oggi arriva solo agli zigomi
Per "relativi tessuti", spiega l’ Andi, «si intendono le zone perilabiali e dei mascellari inferiore e superiore, fino all’ area sottozigomatica – e solo ove contemplate in un protocollo di cura odontoiatrica ampio e completo proposto al paziente, tale da rendere la cura estetica "correlata", e non esclusiva, all’ intero iter terapeutico odontoiatrico proposto al paziente medesimo».
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All'epoca il presidente Andi Carlo Ghirlanda si era detto soddisfatto perché «il parere del Css conferma l’ estensione dell’ area di nostra competenza di intervento rispetto a quanto stabilito in precedenza e il fatto che una volta che le Università avranno introdotto la formazione in "estetica dei tessuti relativi alle aree di competenza odontoiatrica" nel corso di laurea in Odontoiatria, il limite funzionale e quello sui vincoli sul materiale da usare e sulla stretta correlazione alla terapia odontoiatrica saranno superati».
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Il Gazzettino