Decreto dignità è legge, ok del Senato con 155 sì. Di Maio: «Cittadini 1 - sistema 0»

Via libera definitivo dell'Aula del Senato al decreto dignità con 155 sì, 125 no e 1 astenuto. Il decreto completa così la conversione in legge. ...

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Via libera definitivo dell'Aula del Senato al decreto dignità con 155 sì, 125 no e 1 astenuto. Il decreto completa così la conversione in legge.


«È stato approvato dopo decine di anni il primo decreto non scritto da potentati economici e lobby. È il primo decreto dopo tanti anni che mette al centro il cittadino, mette al centro gli imprenditori e i giovani precari. Finalmente i cittadini segnano un punto. Cittadini 'unò, sistema 'zerò», commenta Luigi Di Maio. 

«Con l'approvazione definitiva del Decreto Dignità al Senato arriva una prima, forte spallata a quella piaga sociale che risponde al nome di precariato. Una rivoluzione culturale con la quale, da oggi, questo governo inizia a rimettere al centro i lavoratori e i loro diritti, cancellati dalle scellerate leggi perpetrate dagli ultimi governi che hanno avuto come unico effetto quello di rendere ancora più incerta la vita dei cittadini». Lo dichiarano i senatori del Movimento 5 Stelle in Commissione Lavoro. 


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«Con questo provvedimento mandiamo in soffitta l'idea che un popolo di precari possa fare bene alle imprese e al sistema produttivo, tuteliamo le aziende oneste, sia semplificando la loro vita sostituendo adempimenti obsoleti sia contrastando i 'prenditorì di sussidi che prendono i soldi e delocalizzano. E ancora - proseguono i parlamentari del M5S - imprimiamo una accelerazione fondamentale alla lotta contro l'azzardopatia, che ha il suo principale bacino proprio nei precari e nei disoccupati che credono di poter cambiare la loro vita con le scommesse. Ma la dignità non è un Gratta e Vinci, bensì un diritto per tutti gli italiani». «Infine, grazie al rafforzamento degli organici dei centri per l'impiego volto a garantire la loro piena operatività, come previsto proprio nel Decreto Dignità, parte il grande progetto di riforma delle politiche attive del lavoro che permetterà ai tanti, troppi cittadini esclusi dal mercato di poter finalmente tornare ad essere protagonisti», concludono i senatori 5Stelle. 

 
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Il Gazzettino