Se non impossibile, la missione sarà comunque molto rischiosa. Dopo che un elicottero ha oggi localizzato la tenda di Daniele Nardi e Tom Ballard al Campo 3 del Nanga...
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Daniele Nardi, quinto inverno nel gelo del Nanga Parbat
La zona del Campo 3 è stata recentemente bersagliata da insidiose valanghe, come hanno potuto constatare i militari pakistani che l'hanno sorvolata nelle prime ore di oggi con un elicottero, dopo che l'ambasciatore italiano Stefano Pontecorvo aveva ottenuto l'autorizzazione al decollo, nonostante le forti tensioni tra India e Pakistan. Le perlustrazioni sono state coordinate dallo scalatore pakistano Alì Sadpara, che conosce bene la montagna per esservi salito più volte. Domani saranno due i velivoli che si alzeranno da Skardu per andare a prelevare dal campo base del K2 quattro volontari, guidati dal kazako Vassily Pivtsov. Saranno loro a cercare in quota Nardi e Ballard: l'elicottero tenterà di portali più in alto possibile vicino al Campo 3 e poi proseguiranno a piedi.
Nel frattempo anche l'alpinista Karim Hayat, compagno di spedizione fino a fine gennaio di Nardi e Ballard, sta cercando di raggiungere il Nanga Parbat via terra. Le ultime informazioni disponibili di domenica scorsa collocano i due nei pressi del Campo 4, più in alto rispetto al 3 dove avevano piazzato la tenda che è stata individuata. Vi erano arrivati dopo aver attrezzato una parte dello Sperone Mummery, una via mitica e inviolata che era il vero obiettivo della spedizione di Nardi. «Le possibilità di fare lo sperone sono molto buone, di arrivare in vetta sono più scarse», aveva spiegato lo stesso Nardi ad Agostino Da Polenza in un'intervista pubblicata a dicembre su montagna.tv. Nardi ha già tentato tre volte l'impresa, nel 2013, nel 2014 e nel 2015, spedizione durante la quale sono stati raggiunti i 7.830 metri sul Nanga Parbat, stabilendo il record in quell'anno ed aprendo le porte al tentativo di vetta. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino