Il Dalai Lama a Milano, il cardinale Scola gli darà il benvenuto in arcivescovado

Il Dalai Lama a Milano, il cardinale Scola gli darà il benvenuto in arcivescovado
CITTA' DEL VATICANO -  Anche a Milano le ritorsioni economiche di Pechino contro chiunque voglia dare accoglienza al quattordicesimo Dalai Lama e ospitare i suoi...

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CITTA' DEL VATICANO -  Anche a Milano le ritorsioni economiche di Pechino contro chiunque voglia dare accoglienza al quattordicesimo Dalai Lama e ospitare i suoi insegnamenti, hanno creato un caso. Esattamente come era accaduto in precedenza in Francia, in Svizzera, in Belgio e nella Repubblica Ceca. Il leader del buddismo tibetano che dal 1959 vive in esilio a Darhamsala, in India, dopo l'occupazione del Tibet, resta per Pechino un sovversivo, un sobillatore, un pericoloso nemico. Le sue predicazioni basate sul principio dell'amore, della saggezza, apprezzate anche da chi non è buddista, restano un rischioso terreno sul quale i cinesi potrebbero perdere il controllo militare del tetto del mondo, la regione delle montagne eterne, dove si concentra la più grande riserva d'acqua al mondo. L'oro blu del futuro, perennemente custodita negli immensi ghiacciai.


Così Tenzin Gyatso – che è la quattordicesima reincarnazione del Dalai Lama – resta il nemico pubblico numero 1. In Tibet basta possedere la sua foto per venire arrestati. Il regime cinese conta che con la sua scomparsa visto che ha 81 anni e non gode più di buona salute, la partita col Tibet e del buddismo tibetano possa essere conclusa definitivamente attraverso una specie di controllo della reincarnazione (che avverrebbe previa autorizzazione di Pechino).

Inutile dire che il Dalai Lama, in questi ultimi anni, ha rafforzato le visite all'estero, i suoi tour europei per diffondere la filosofia della tolleranza e della compassione, chiedendo al contempo un aiuto per il suo popolo. “Sono finiti i giorni in cui si assisteva alla vittoria di una parte e alla totale sconfitta dell’altra”, ha precisato il leader tibetano che propone ai cinesi la Via di Mezzo, un Tibet con un alto grado di autonomia all’interno della Repubblica Popolare. “Sarebbe di beneficio sia per i tibetani sia per i cinesi. E’ necessaria una riconciliazione, altrimenti la nostra lotta non avrà successo”. A Milano il Dalai Lama è atteso alla Fiera di Rho, domani e venerdì, per un incontro pubblico con gli studenti. Tema: la sorgente della felicità attraversando interrogativi oscuri. Cosa occorre per essere felici? Il denaro? L'amore? La stima degli altri? Il Dalai Lama predica da anni il sentiero per raggiungere una serenità capace di colmare i buchi esistenziali, un metodo interiore per neutralizzare la rabbia, l'odio, l'avidità e coltivare gentilezza, generosità, tolleranza attraverso una pratica quotidiana. Il governo di Pechino ritiene essere solo una dottrina pericolosa, capace di controllare il cuore delle masse e rendere, in buona sostanza, la regione del Tibet – ricchissima di acqua – non più sorvegliabile militarmente. Non si sa ancora se il sindaco di Milano, Sala lo riceverà.


Di sicuro avrà un incontro con tutti gli onori nell'arcivescovado di Milano. Il cardinale Angelo Scola gli darà il benvenuto, aprendogli le porte della sua casa. Unica variazione al programma la cancellazione della conferenza stampa congiunta che era prevista per giovedì mattina. Il Dalai Lama ha chiesto a Scola di cancellarla. Troppe le pressioni sul Tibet.

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Il Gazzettino