ISCHIA - Ci sono quelli che non hanno paura o vergogna a mettere le mani proprio lì, «nella merda», e quelli che invece, alla fine le tirano dietro, insomma decidono di non...
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Nella prima galleria umana, quella dei politici che osano fino in fondo, ci sarebbe anche l'ex premier Massimo D'Alema, coinvolto in questa storia di metano e mazzette, favori e consulenze posticce, pur non essendo indagato. Anzi. Dal canto suo si dice indignato, avvelenato per quanto emerso dalle indagini napoletane, o meglio, dall'inchiesta che svela l'ultimo presunto scandalo nazionale. Non è indagato, ma si sente «infangato», chiede di «essere lasciato in pace».
Ma cosa c'entra D'Alema con questa storia? Spiega il gip Primavera: «Per comprendere fino in fondo e per delineare in maniera completa il sistema affaristico organizzato e gestito dalla Cpl Concordia, appare rilevante soffermarsi sui rapporti intrattenuti tra i vertici della cooperativa e l'esponente politico che è stato per anni il leader dello schieramento politico di riferimento per la stessa Cpl Concordia, che è tra le più antiche cosiddette ”cooperative rosse”, ovvero l'onorevole Massimo D'Alema». È il caso dell'intercettazione ambientale in cui Francesco Simone parla di D'Alema con Nicola Verrini, responsabile commerciale di area della CPL Concordia, (siamo all'11 marzo 2014).
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Il Gazzettino