«Prendiamo atto con soddisfazione la notizia che ci sarebbero tre carabinieri sotto inchiesta per la morte di Stefano Cucchi. Credo si tratti solo dell'inizio; la verità sta...
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Così Fabio Anselmo, legale della famiglia Cucchi, commenta la notizia che vede indagati 3 carabinieri. Lunedì s'incontrerà con il procuratore Pignatone.
La notizia dei 3 carabinieri indagati è stata data oggi dal Corriere della Sera. «Abbiamo raccolto elementi che crediamo siano di grande contributo per far luce sull'intera vicenda, e li abbiamo immediatamente portati in procura - ha aggiunto Anselmo - Sono certo che la procura avrà fatto molto di più. Questi elementi riguardano sia aspetti medico-legali sia la ricostruzione degli eventi dei quali è rimasto vittima Stefano. Lui è stato pestato probabilmente più volte e poi è morto in conseguenza di quei pestaggi».
«In questi anni non ci siamo mai fermati, né io né il mio avvocato.
«Come volevasi dimostrare. Dunque, avevano ragione Ilaria, Rita e Giovanni Cucchi, e quanti hanno sostenuto la loro iniziativa in questi lunghi e dolorosi anni, a chiedere nuove e approfondite indagini sulla morte di Stefano Cucchi, avvenuta il 22 ottobre 2009. È quanto ha fatto, finalmente, la Procura della Repubblica di Roma nell'inchiesta bis, iscrivendo nel registro degli indagati un carabiniere per falsa testimonianza, mentre è al vaglio la posizione di altri due militari». Lo scrive in una nota il senatore del Partito democratico Luigi Manconi, presidente della Commissione Diritti Umani a Palazzo Madama. «Non è dato sapere, al momento, se i tre carabinieri abbiano effettivamente delle responsabilità nella vicenda Cucchi - continua Cucchi - Certo è che nella sentenza d'appello veniva censurata la mancanza di indagini nei confronti dei militari che hanno trattenuto Stefano Cucchi, in ben due caserme romane, la notte dell'arresto. Una lacuna che l'inchiesta bis non ha ignorato, dopo anni di richieste della famiglia di Stefano e dell'avvocato Fabio Anselmo. E non va dimenticato che, nelle due sentenze finora emesse, pur in assenza di una precisa identificazione dei responsabili è stato affermato inequivocabilmente che Stefano Cucchi, mentre si trovava privato della libertà, è stato sottoposto a violenze e abusi». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino