Covid, Robert Gallo: «Non finirà nel 2021. Vaccino? Mi preoccupa la durata dell'immunità»

Covid, vaccino. Parla Gallo, lo scopritore del virus dell'Aids: «Preoccupa la durata dell'immunità»
Lo scopritore dell'Hiv, Robert Gallo, si è detto preoccupato sull'immunità data dai vaccini: «mi preoccupa la durata dell'immunità dei...

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Lo scopritore dell'Hiv, Robert Gallo, si è detto preoccupato sull'immunità data dai vaccini: «mi preoccupa la durata dell'immunità dei candidati vaccino. Quanto dura? Quando facciamo nel nostro istituto un esperimento sulle scimmie con un candidato vaccino per l'Hiv vediamo che fino alla decima settimana sono protette, ma se le stimoliamo con il virus alla 15esima settimana non lo sono più. Quindi con un candidato vaccino per l'Hiv abbiamo un problema reale della risposta immunitaria». Gallo, che oggi è direttore dell'Institute of Human Virology presso la University of Maryland, è stato ospite di un evento chiamato Unlock It, promosso dalla Fondazione Magna Grecia.

 

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Gallo: Hiv e Covid differenti

Poi Gallo ha parlato di come il Covid colpisce l'uomo, partendo dalle sue vecchie scoperte sull'Aids: «Il virus dell'Hiv e il coronavirus sono differenti. Dal momento in cui si è esposti all'infezione da Hiv il sistema immunitario si inizia a danneggiare. Basta un giorno e i retrovirus come l'Hiv agiscono immediatamente, quindi serve una protezione immunitaria costante e non c'è tempo per un richiamo usando un vaccino, la difesa deve essere sempre pronta». E a proposito del fatto che i sieropositivi curati con antiretrovirali sarebbero immuni al coronavirus, Gallo ha chiarito: «ci sono alcuni studi ma nulla di significativo. Sarei sorpreso in realtà, perché gli enzimi che sono il target dei farmaci anti Hiv sono diversi dalle proteine del Sars-CoV. Poi Gallo ha parlato della futura amministrazione Usa, esortandola: «dovrebbe ampliare i contatti con la comunità scientifica, non fare affidamento sulle poche persone che sono state scelte, magari per ragioni di mera natura politica. È importante ampliare i contatti con la comunità scientifica, dovrebbero smettere di pensare di avere tutte le risposte e avviare una collaborazione più forte con l'Europa e magari anche con la Cina da cui non dobbiamo rimanere distanti».

Cure Hi-Tech

Per quanto riguarda le nuove cure, il direttore dell'Institute of Human Virology ha annunciato che «Un nostro ricercatore Yang Liu ha creato un'azienda biotech per sviluppare un nuovo farmaco che promette di essere un passo in avanti nella terapia dei pazienti colpiti da Sars-Cov-2. Un farmaco che blocca l'infiammazione dei polmoni. Gli studi preliminari sono incredibili e presto li pubblicheremo con un annuncio del nostro istituto». La dichiarazione è stata rilasciata dal ricercatore, insieme alle altre dichiarazioni, all'Adnkronos Salute.

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Il Gazzettino