Covid, Oms: «Casi in aumento (+10%) dopo due mesi di calo. Si teme nuova ondata in Europa»

Sale l'allerta in Europa per la variante Delta, con l'Oms che lancia un allarme sulla possibilità di una nuova ondata del virus, spinta dai contagi che hanno...

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Sale l'allerta in Europa per la variante Delta, con l'Oms che lancia un allarme sulla possibilità di una nuova ondata del virus, spinta dai contagi che hanno ripreso a correre. Dopo dieci settimane di calma i casi hanno registrato la scorsa settimana un incremento del 10%, con la curva che è tornata a salire dopo oltre due mesi. E ora bisogna tenere la guardia alta, avverte il responsabile dell'Organizzazione mondiale della sanità per l'Europa, lanciando un appello a non allentare troppo le misure, per evitare gli errori dell'estate scorsa.

 

Oms: «Migliorare il monitoraggio degli spettatori degli Europei di calcio»

A cominciare dagli Europei che, tra fan assembrati negli stadi e festeggiamenti, rischiano di diventare una miccia. A Roma, come a Monaco. Ma anche a San Pietroburgo, sede di uno dei quarti di finale, che da giorni continua a registrare numeri allarmanti mentre tutta la Russia macina nuovi record di morti. Stessi timori per Wembley, in un Regno Unito che segna, da giorni, nuovi massimi di casi (arrivati a 28 mila in 24 ore), nonostante la campagna di vaccinazione stia arginando il ricorso alle ospedalizzazioni e contenendo le vittime. E mentre anche nel resto del mondo è una corsa alle richiusure per arginare la contagiosissima mutazione partita dall'India, anche Israele - Paese-simbolo nella risposta all'emergenza - fa i conti con un aumento dei contagi e sta pensando di chiudere il Ben Gurion, il suo aeroporto internazionale. E con l'impennata di contagi, il Portogallo ha deciso di ristabilire il coprifuoco notturno da venerdì prossimo in 45 comuni, inclusa la capitale Lisbona. 

 

 

Variante Delta, le altre situazioni

 

Continua a peggiorare drammaticamente la situazione anche nella fragile Africa dove l'Oms fotografa una 'portata della terza ondata senza precedentì, con il 25% di aumento di casi ogni settimana. E un quadro sconfortante della campagna vaccinale: solo l'1,2% della popolazione ha ricevuto entrambe le dosi. «La scorsa settimana, il numero di casi è aumentato del 10% a causa di un aumento di viaggi, assembramenti e allentamento delle restrizioni», ha detto il direttore regionale dell'Oms per l'Europa Hans Kluge in conferenza stampa, sottolineando che «questo sviluppo arriva nell'ambito di una situazione in rapida evoluzione con la variante Delta che preoccupa con milioni di persone non ancora vaccinate». I timori dell'agenzia Onu sembrano essere confermati dai dati sui contagi di alcuni Paesi europei. Mentre il Regno Unito registra il nuovo picco di 28 nuovi contagi in una sola giornata, la Russia è stata costretta a contare 672 morti nelle ultime 24 ore e mai così tanti da inizio pandemia. Di fronte anche ad una fiammata dei contagi (23.543) il Cremlino ha parlato di «necessità di misure severe». In Israele, i nuovi casi registrati in 24 ore sono stati 307, il dato più alto da aprile scorso. Le autorità parlano di una reintroduzione di alcune limitazioni, e per quanto riguarda l'aeroporto di Tel Aviv, il ministro dell'interno Ayelet Shaked ha detto che i voli, in arrivo e in partenza, potrebbero essere bloccati se i dati continuassero a peggiorare. 

 

In Portogallo, dove oltre la metà della popolazione ha già ricevuto una prima dose di vaccino, «la scorsa settimana la situazione è nuovamente peggiorata», ha detto invece il ministro della Presidenza Mariana Vieira da Silva annunciando le nuove strette. Secondo le stime del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, entro la fine di agosto la variante Delta rappresenterà il 90% dei nuovi casi di Covid-19 nell'Ue nonostante l'Ema rassicuri sul fatto che la doppia dose dei quattro vaccini approvati protegge contro questa variante. Resta però la preoccupazione dell'Oms: non tutta la popolazione europea sarà completamente immunizzata per quella data, considerato che «il 63% sta ancora aspettando la prima dose.

 

 

 

 

 

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Il Gazzettino