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Vaccinati e No vax, due mondi opposti. Perché in Italia ormai le regole hanno creato un netto divario tra chi ha scelto di proteggere se stesso e gli altri dal Covid e chi invece ancora non si è convinto. Eppure i dati, ultimi quelli della versione integrale del report settimanale dell'Iss, parlano chiaro: le persone non vaccinate finiscono in ospedale circa 10 volte di più rispetto a chi ha fatto la dose booster. Il tasso di ospedalizzazione standardizzato per età relativo alla popolazione di età superiore a 12 anni nel periodo 17 dicembre 2021-16 gennaio 2022 per i non vaccinati (348,2 ricoveri per 100.000 abitanti) - si legge nel documento - risulta circa 6 volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da meno di 120 giorni (55,6 ricoveri per 100.000 abitanti) e circa 10 volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster (34,8 ricoveri per 100.000 abitanti).
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I dati delle terapie intensive
I No vax in più finiscono in terapia intensiva circa 27 volte di più rispetto a chi ha fatto la dose booster. Il tasso di ricoveri in terapia intensiva standardizzato per età, relativo alla popolazione di età superiore ai 12 anni, nel periodo 17 dicembre 2021 - 16 gennaio 2022 risulta circa 14 volte più alto per i non vaccinati (38,4 ricoveri in terapia intensiva per 100.000 abitanti) rispetto ai vaccinati con ciclo completo da meno di 120 giorni (2,8 ricoveri in terapia intensiva per 100.000 abitanti) e circa 27 volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster (1,4 ricoveri in terapia intensiva per 100.000 abitanti).
La mortalità
La mortalità nei non vaccinati è circa 25 volte maggiore rispetto a quelle che hanno ricevuto la dose booster. È quanto emerge dalla versione integrale del report settimanale dell'Istituto superiore di Sanità, pubblicato questa mattina.
Con booster protezione al 95% da malattia grave
La dose booster del vaccino anti Covid-19 protegge al 95% dalle forme gravi della malattia e al 67% dal contagio rispetto a quanto avviene nei non vaccinati. L'efficacia del vaccino, intesa come «riduzione percentuale del rischio nei vaccinati rispetto ai non vaccinati» nel prevenire la malattia severa, è inoltre del 90% nei vaccinati con ciclo completo (2 dosi) da meno di 90 giorni, del 91% in chi ha avuto le 2 dosi da 91 e 120 giorni, e dell' 85% in chi ha avute da oltre 120 giorni. Il rapporto dell'Iss indica inoltre che l'efficacia del vaccino nel prevenire la diagnosi di infezione da SarsCoV2 è pari al 63% entro 90 giorni dal completamento del ciclo vaccinale, del 51% tra i 91 e 120 giorni, del 40% oltre 120 giorni dalla seconda dose, e del 67% in chi ha avuto la terza dose.
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Il Gazzettino