Covid, sparite le infezioni tra i bambini: dall'otite alla bronchite crollano le malattie

Le misure di distanziamento prese in tutto il mondo per la pandemia di Covid stanno avendo effetto anche su altre patologie infettive, soprattutto respiratorie. Lo affermano...

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Le misure di distanziamento prese in tutto il mondo per la pandemia di Covid stanno avendo effetto anche su altre patologie infettive, soprattutto respiratorie. Lo affermano diversi studi, l'ultimo dei quali condotto su 12 infezioni tipiche dei bambini, alcune delle quali sono state praticamente azzerate. La ricerca, pubblicata sulla rivista Pediatrics dalla Harvard Medical School, è stata condotto su oltre 375mila bambini arrivati in uno degli 80 ambulatori collegati con il Boston Children's Hospital. Sono stati valutati i casi di 12 infezioni, otite media, bronchiolite, raffreddore, laringotracheobronchite, gastroenterite, influenza, faringite streptococcica e non streptococcica, polmonite, sinusite, infezioni della pelle e delle vie urinarie nei primi mesi del 2019 e del 2020. «Con le misure di distanziamento sociale - spiega Jonathan Hatoun, uno degli autori della ricerca - tutte le patologie hanno mostrato un declino. Il maggiore è stato visto in quelle respiratorie: influenza (99,5%), laringotracheobronchite (96,5%) e bronchiolite (92,9%), che essenzialmente sono sparite. Il calo minore è stato visto invece per quelle della pelle e delle vie urinarie (35%). Questo ha senso perchè queste ultime non sono trasmissibili come l'influenza».


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Anche se quando finirà la pandemia non ci saranno più le misure di distanziamento 'estremè attuali,per i ricercatori è possibile che qualche provvedimento parziale possa comunque avere effetto. «È possibile che con l'igiene delle mani e qualche forma di distanziamento possiamo ridurre il numero di bambini che si ammalano». Osservazioni simili, scrivono due ricercatori dell'università dell'Alabama in un editoriale che accompagna la pubblicazione della ricerca, sono state fatte anche in altre occasioni in cui sono state applicate misure di isolamento, come una tempesta di neve da record a Seattle nel 2019 che ha costretto a casa le persone per diversi giorni. Proprio l'influenza, una delle malattie più ridotte secondo lo studio statunitense, sembra essere quella più 'sensibilè agli effetti del distanziamento. Secondo un articolo pubblicato a giugno sull'International Journal of Infectious Diseases, ad esempio, in Cina si è verificato un drammatico calo dei casi dopo l'introduzione del lockdown, e la stessa Oms ha scritto nell'ultimo blettino sulla patologia che virtualmente la stagione influenzale «è stata assente» nell'emisfero sud, dove ha coinciso esattamente con le misure di distanziamento.

 


Le misure di distanziamento prese in tutto il mondo per la pandemia di Covid stanno avendo effetto anche su altre patologie infettive, soprattutto respiratorie. Lo affermano diversi studi, l'ultimo dei quali condotto su 12 infezioni tipiche dei bambini, alcune delle quali sono state praticamente azzerate. La ricerca, pubblicata sulla rivista Pediatrics dalla Harvard Medical School, è stata condotto su oltre 375mila bambini arrivati in uno degli 80 ambulatori collegati con il Boston Children's Hospital. Sono stati valutati i casi di 12 infezioni, otite media, bronchiolite, raffreddore, laringotracheobronchite, gastroenterite, influenza, faringite streptococcica e non streptococcica, polmonite, sinusite, infezioni della pelle e delle vie urinarie nei primi mesi del 2019 e del 2020. «Con le misure di distanziamento sociale - spiega Jonathan Hatoun, uno degli autori della ricerca - tutte le patologie hanno mostrato un declino. Il maggiore è stato visto in quelle respiratorie: influenza (99,5%), laringotracheobronchite (96,5%) e bronchiolite (92,9%), che essenzialmente sono sparite. Il calo minore è stato visto invece per quelle della pelle e delle vie urinarie (35%). Questo ha senso perchè queste ultime non sono trasmissibili come l'influenza».



Anche se quando finirà la pandemia non ci saranno più le misure di distanziamento 'estremè attuali,per i ricercatori è possibile che qualche provvedimento parziale possa comunque avere effetto. «È possibile che con l'igiene delle mani e qualche forma di distanziamento possiamo ridurre il numero di bambini che si ammalano». Osservazioni simili, scrivono due ricercatori dell'università dell'Alabama in un editoriale che accompagna la pubblicazione della ricerca, sono state fatte anche in altre occasioni in cui sono state applicate misure di isolamento, come una tempesta di neve da record a Seattle nel 2019 che ha costretto a casa le persone per diversi giorni. Proprio l'influenza, una delle malattie più ridotte secondo lo studio statunitense, sembra essere quella più 'sensibilè agli effetti del distanziamento. Secondo un articolo pubblicato a giugno sull'International Journal of Infectious Diseases, ad esempio, in Cina si è verificato un drammatico calo dei casi dopo l'introduzione del lockdown, e la stessa Oms ha scritto nell'ultimo blettino sulla patologia che virtualmente la stagione influenzale «è stata assente» nell'emisfero sud, dove ha coinciso esattamente con le misure di distanziamento. 
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Il Gazzettino