«L'operaio romeno proveniente da Tivoli e trasferito in via precauzionale allo Spallanzani, dopo aver effettuato le opportune verifiche secondo i protocolli operativi,...
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Non è considerato un caso sospetto di Coronavirus quello dell'operaio romeno di 42 anni che ha lavorato all’Hotel Palatino dove alloggiava la coppia di cinesi contagiata e che nella notte è stato trasferito allo Spallanzani per controlli. «Non ci deve essere nessun allarmismo - comunica in una nota l’Assessorato alla Sanità e l’Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio - non è mai entrato in contatto con i due soggetti che sono risultati positivi. Il virus si trasmette per stretto contatto diretto. La ASL di competenza Roma 5 ha rispettato le procedure operative previste e lo ha trasferito esclusivamente a scopo precauzionale. La situazione non desta preoccupazione».
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L'uomo si è presentato all’ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli con la febbre.
Non risulterebbero altre persone contagiate, dal coronavirus, secondo quanto si apprende dal Grand Hotel Palatino. Né tra i dipendenti né tra i clienti, sottolineano dall'albergo in via Cavour, dove alloggiavano i due turisti cinesi positivi al coronavirus. Due auto della polizia sono ferme all'esterno del Grand hotel Palatino di via Cavour, al centro di Roma, dove alloggiavano i cittadini cinesi risultati positivi al coronavirus. All'interno i dipendenti sono al lavoro. Una famiglia di cittadini asiatici con una bambina ha lasciato poco fa l'albergo in taxi indossando mascherine.
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Proprio oggi però Il direttore dell' hotel Palatino, Enzo Ciannelli ha dichiarato che «nessun dipendente è entrato in stretto contatto con la coppia - ha aggiunto - La Asl ci ha rassicurato. Non ci sono pericoli né per i dipendenti né per i clienti che alloggiano nel nostro albergo», ha spiegato il direttore. «Questi clienti parlavano esclusivamente cinese, i contatti erano limitati. Erano in tre ma la terza persona non so se è stata ricoverata, non so chi sia. Loro erano moglie e marito, erano qui per turismo». «La moglie ha chiesto di chiamare l'ambulanza perché il marito aveva la febbre alta. Indossavano già le mascherine, come molti clienti orientali». Disdette? «Sì ci sono state, era inevitabile visto il clamore. Ancora dobbiamo quantificarle». «La situazione è tranquilla. Siamo tutti qui per lavorare, nessuno si è tirato indietro. Tutti i dipendenti sono regolarmente in servizio».
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Il Gazzettino