Coronavirus: bar e ristoranti, Boccia impugna ordinanza Calabria. Santelli: «Mantengo l'ordinanza»

Coronavirus: bar e ristoranti, Boccia impugna ordinanza Calabria. Santelli: «Mantengo l'ordinanza»
La Calabria non può permettersi fughe in avanti con l'emergenza coronavirus è ancora alta. Così il ministro degli Affari Regionali, Francesco Boccia ha...

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La Calabria non può permettersi fughe in avanti con l'emergenza coronavirus è ancora alta. Così il ministro degli Affari Regionali, Francesco Boccia ha impugnato, a quanto apprende l'Ansa, l'ordinanza della Regione Calabria del 29 aprile che prevede l'apertura di bar e ristoranti. Gli atti sono stati trasmessi come da prassi, sempre a quanto si apprende, all'Avvocatura generale dello Stato.


Il provvedimento era stato annunciato ieri dallo stesso Ministro e ribadito in mattinata.  Se lunedì la governatrice calabrese Santelli non farà marcia indietro si esporrà così all'impugnazione. Un ravvedimento auspicato anche dal Ministro.

«Non era mai successo nella storia della Repubblica - ha detto il ministro - che un’emergenza sanitaria si trasformasse in pandemia. E in questo caso le linee guida le dà lo Stato e le Regioni si devono adeguare e rispettarle. Ma è prevalso il buonsenso: ci sono state discussioni forti, però mai violazioni di regole a parte la Calabria. E ringrazio i Comuni che, tramite Decaro, hanno deciso di rinunciare a parte della loro autonomia per farsi proteggere dallo Stato, attuando le ordinanze del governo».

«Come Jole Santelli sa, giovedì è partita la lettera, l'invito che si è trasformato in una diffida e le procedure sono partite. Lei conosce bene le procedure, ha ancora tempo per ritirare l'ordinanza. Se non dovesse farlo, sa quello che succede quando parte una lettera che diffida dall'andare avanti rispetto a quell'ordinanza», ha inoltre detto Boccia, ospite di Sky tg24, sull'ordinanza della Regione Calabria che è stata diffidata dal governo. Il ministro ha ricordato che la governatrice calabrese «nelle ultime due videoconferenze non si è presentata, nemmeno confrontata e questo non va bene. Io l'ho chiamata perché ci conosciamo da anni».


Del resto l'ordinanza della Santelli aveva suscitato un vespaio di polemiche e provocato la rivolta di numerosi sindaci, di diversi schieramenti politici. Il tempo di leggere il provvedimento e di prima mattina è scattata la controffensiva con ordinanze comunali sparse a macchia di leopardo per tutta la Calabria che sospendono l'ordinanza regionale. Primo fra tutti Catanzaro, dove il sindaco Sergio Abramo vanta trascorsi con Fi e, alle ultime regionali, era stato dato in avvicinamento alla Lega anche se poi il passaggio non c'è stato. Nel caso del capoluogo calabrese, però, l'ordinanza sindacale si limita a sospendere fino al 4 maggio quella regionale. E la stessa Santelli spiega poi che Abramo ha semplicemente «chiesto due giorni per organizzare la polizia municipale per i controlli».

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Il Gazzettino