In Lombardia si dovrà andare in giro indossando la mascherina o comunque con una protezione su naso e bocca: è quanto prevede la nuova ordinanza del governatore...
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La Lombardia introduce l'obbligo - unica regione in Italia - «ogni qualvolta ci si rechi fuori dall'abitazione» di prendere tutte le misure per «proteggere se stessi e gli altri» utilizzando «la mascherina o, in subordine, qualunque altro indumento a copertura di naso e bocca». Una mossa che non è piaciuta, però, al capo della Protezione civile Angelo Borrelli: «Io non la uso perché rispetto le distanze. È importante indossarla se non si rispettano le distanze». Dato che, però, le mascherine non si trovano con facilità, il Pirellone ha stabilito che si potranno usare anche sciarpe, e foulard. E, poi, che i negozi di alimentari e di prima necessità, ossia quelli ancora aperti, dovranno fornire ai clienti «guanti monouso» e disinfettanti «per l'igiene delle mani».
Resta confermata la chiusura degli alberghi, degli studi professionali, dei mercati e di tutte le attività non essenziali. Si potranno, però, spiega la Regione, «acquistare articoli di cartoleria», utili soprattutto per i bimbi che stanno in casa, in supermarket e altri negozi aperti e la vendita di fiori e piante sarà possibile «solo con la consegna a domicilio». Sullo stop ai cantieri edili, già previsto nel precedente provvedimento e confermato nel nuovo, sarà il Governo a dover decidere. La Lombardia ha chiesto a Palazzo Chigi di permettere, invece, «le attività legate alla filiera silvopastorale», come, ad esempio, «il taglio della legna».
I numeri. Le vittime in Lombardia salgono a 8.656, in un giorno più 345. Sono 55 in meno di ieri le persone ricoverate in terapia intensiva (in totale 1.326): lo ha spiegato l'assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera in diretta Facebook. Questo significa che i morti di Coronavirus in regione sono state 8.656. In totale il numero di positivi sale a 49.118 con un aumento di 1.598, mentre il numero dei ricoverati non in terapia intensiva 12.002 (+200). I tamponi realizzati sono arrivati a 141.877.
Intanto, sul fronte dei numeri il trend è stabile, ancora non c'è una riduzione «continua e significativa», come ha spiegato l'assessore al Welfare Giulio Gallera, «ci stiamo assestando e abbiamo bisogno di dare un'ultima spallata». I positivi totali arrivano a sfiorare i 50mila (49.118 con un aumento di 1.598), i morti in 24 ore sono stati 345 (8.656 in tutto), ma le terapie intensive tirano il fiato: 55 ricoveri meno di ieri. E crescono ancora ma a ritmi sempre più contenuti i dati dei contagi nelle province lombarde, con Milano che, però, è prima per numero di contagiati (10819, 428 i nuovi casi). Insomma va mantenuta alta la guardia, anche con più controlli in vista della Pasqua.
I controlli. Li ha chiesti anche il sindaco Giuseppe Sala alla Polizia locale e al Prefetto Renato Saccone (che ha spiegato di averli disposti). «In molti mi state scrivendo che c'è troppa gente in giro e obiettivamente c'è più gente», ha detto il primo cittadino.
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Il Gazzettino