Raggiungono quota 105 i medici deceduti per l'epidemia di Covid-19. Un lunghissimo elenco listato di nero. Erano nella maggior parte dei casi medici in attività,...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Le «lacune e le omissioni organizzative sono difficilmente comprensibili e ancor più difficilmente giustificabili, alla luce di questi numeri drammatici», afferma il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo), Filippo Anelli. La maggior parte, dice, «erano medici di medicina generale, mandati a combattere a mani nude contro il virus, senza gli adeguati dispositivi di protezione dpi, ma anche pneumologi, medici penitenziari, medici legali. Ora vorremmo che lo Stato fosse unito, senza divisioni tra il Governo centrale e le Regioni, tra le Regioni e i Comuni, ma in una leale collaborazione nel tutelare i suoi medici». I camici bianchi, afferma, «si sono sentiti abbandonati davanti all'emergenza».
L'appello. Da qui un appello ai governatori: «Avviamo insieme un'analisi dei bisogni per risolvere i problemi di sicurezza ancora presenti». Da un paio di giorni la situazione è un pò migliorata: «Sono in distribuzione ai medici le 600mila mascherine della Protezione civile, ma sono una goccia nel mare, basteranno per 10 giorni e poi il problema si riproporrà. E comunque arrivano - stigmatizza Anelli - a 70 giorni dall'inizio dell'epidemia».
A Mira (Venezia) è morta una dottoressa medico di medicina generale di 62 anni, mamma a sua volta di un medico.
Coronavirus, l'infettivologo: «Non si potrà ricominciare come prima: per viaggi e cene ci vorrà ancora tempo»
Covid 19, quando finirà? Lo scienziato Silvestri: tregua in estate, solo allora batteremo il virus
Nelle Rsa a Milano un focolaio di Covid e solo la metà del personale per gestirlo. «Di due strutture abbiamo in una il -50% del personale infermieristico, il -90% dei medici e il -50% degli assistenti Asa - spiega all'ANSA Antonino Manzo, direttore dell'Istituto Geriatrico Milanese, una nota struttura con quasi 300 pazienti che opera dal 1998 -. Ci sono rimasti due medici in una struttura e uno solo nell'altra, che lavorano in condizioni durissime dalla mattina alla sera senza pause. Può darsi che ci mandino un medico da fuori». Mentre il personale sanitario si dedica alla complessa vestizione, dopo aver provato la temperatura, arriva l'ultimo rapporto: «Stiamo finendo gli occhiali protettivi, ne stiamo fabbricando noi con elastici e fogli di plastica trasparenti in attesa dei rifornimenti». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino