Coronavirus, nelle province di Venezia, Padova e Treviso non si può entrare e uscire Previsto l'arresto fino a 3 mesi

Emergenza in ospedale
VENEZIA - Il governo adotta nuovi drastici provvedimenti per cercare di contenere la diffusione del Coronavirus. Dalle province di Venezia, Padova e Treviso, dalla Lombardia...

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VENEZIA - Il governo adotta nuovi drastici provvedimenti per cercare di contenere la diffusione del Coronavirus. Dalle province di Venezia, Padova e Treviso, dalla Lombardia e da altre otto province di Emilia, Marche, Piemonte, si potrà entrare o uscire solo per "gravi e indifferibili motivi". Le restrizioni scatteranno da domani, domenica 8 marzo e resteranno in vigore fino al 3 aprile. Il decreto del presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del ministro della Salute, Speranza, è alla firma del premier Conte. Palazzo Chigi ha diffuso una nota contenente la bozza da cui sono tratte le notizie che leggete sul sito.


Le province coinvolte. Il decreto prevede il divieto di ingresso e di uscita da 14 province - e non 11 come comunicato in un primo momento - diventate una sorta di "zona rossa": Venezia, Padova, Treviso, Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Asti , Verbano-Ossola, Vercelli, Novara  e Alessandria. E vale anche per tutta la Lombardia.

Sanzioni. Chi non rispetti i limiti agli spostamenti e le nuove misure può essere punito con l'arresto fino a 3 mesi e fino 206 euro di ammenda. Sono le stesse sanzioni già previste per chi violava le prime disposizioni assunte per le zone rosse. 

IL TESTO DEL DECRETO 

TUTTE LE MISURE
. Bar e ristoranti aperti fino alle 18. Sospesi funerali e nozze

Oltre a questo verrà firmato anche un secondo decreto che riguarda invece tutto il territorio nazionale che irrigidisce le disposizioni finora adottate, confermando per ora la chiusura delle scuole fino al 15 marzo, e introducendo nuove restrizioni come la sospensione dell'attività di pub, sale giochi e discoteche. 

Il decreto relativo alle 14 province prevede, invece, tra le altre misure, la sospensione di eventi pubblici. Chiusi musei, palestre, piscine, teatri, stop ai concorsi pubblici ad esclusione del personale sanitario. 
In Lombardia e nelle 14 province interessate dal nuovo decret i  bar e i ristoranti potranno stare aperti dalle 6 alle 18 purché garantiscano almeno un metro di distanza tra i clienti: la sanzione della sospensione dell'attività in caso di violazione. Lo annuncia il premier Giuseppe Conte. «Ci rendiamo conto che è molto severa ma non possiamo più consentire contagi». 



Bar e ristoranti dovranno mantenere l’obbligo di distanza di un metro altrimenti l’attività sarà sospesa. Le attività commerciali dovranno rispettare la distanza di un metro per i clienti altrimenti scatterà la sanzione. Altrimenti dovranno chiudere. Divieto di accesso pronto soccorso, hospice. Le riunioni di lavoro dovranno essere rinviate e si dovrà privilegiare lo smart working. Nel decreto c’è un invito a limitare la mobilità interna alle «zone di sicurezza».
  
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Il Gazzettino