Nemmeno uno sguardo. Alexander e' seduto in prima fila, la testa bassa, gli occhi puntati a terra. Martina e' al banco dei testimoni e parla come se il suo ex amante, e...
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"IL PIANO PERVERSO E' DI ALEX"
I giudici hanno ritenuto "necessaria" la deposizione di Martina (già condannata in appello a vent'anni per tutti i blitz) che a marzo di un anno fa, quando il processo a carico di Alex (condannato anche a 14 anni in secondo grado per l'aggressione a Pietro Barbini) era alle battute finali, chiese di essere sentita per rivelare "nuove prove" e "nuovi fatti" contro l'ex amante. Dapprima difeso e ora accusato di essere il regista degli agguati. "Un piano perverso che proveniva dalla sua mente. Io dovevo finire in carcere per espiare con la condanna i rapporti precedenti con altri ragazzi. Il patto era questo: io in prigione, Alex libero. Andrea Magnani doveva fare da supporto, la mia spalla, in prima linea dovevo esserci io", afferma Martina. Il movente, sostiene la giovane, era la "gelosia ossessiva" dell broker. "Alexander mi aveva convinto che gli altri uomini mi avevano trattato come un oggetto, ma ho capito che era lui che mi considerava così. Era ossessionato dalle persone che frequentavo, che fosse per un giorno, per un mese o per un anno". Dopo l'arresto Alex e Martina si incontravano regolarmente in carcere, "lo vedevo più dei miei genitori", poi da gennaio 2016 "ho deciso di interromoere i colloqui". Da quel momento "non l'ho più visto ne ho parlato con lui". Quindi aggiunge: "Vorri dire una cosa: con il senno di poi, mi rendo conto che non e' stato giusto incontrarlo in quel periodo, perche' questo non mi ha permesso di dire la verita".
BOETTCHER CONTRO MARTINA
Ovvero, sostiene l'ex bocconiana, che "il regista degli agguati era Alexander: io non meditavo vendetta contro i ragazzi aggrediti, ma ero sottomessa da lui". Martina ricorda il loro rapporto come "una serie di prove d'amore a cui dovevo sottostare, non finivano mai". Parla di "un'escalation: tatuaggi, marchiature, poi incidenti, alla fine dovevo anche far soffrire i miei genitori". Poi spunta la lista di nomi di ragazzi da colpire: Antonio Margarito, che subì un tentativo di evirazione, Giuliano Carparelli, che si difese dal lancio di un disgorgante caustico aprendo l'ombrello, e Pietro Barbini, sfigurato dall'acido. Martina Levato ha sempre negato di aver partecipato al blitz contro Stefano Savi, che venne sfregiato per uno scambio di persona. "Alex si confrontava con me - ribadisce la giovane - ma tutte le idee venivano dalla sua testa. Io ho aderito al suo piano". Boettcher ascolta in silenzio, solo alla fine chiede di poter rilasciare dichiarazione spontanee. Parla del suo rapporto con Martina, del bambino che hanno avuto insieme per il quale e' stata disposta l'adozione ma che fino al verdetto della Cassazione restera' in una casa famiglia. "E' vero - ammette Alex - Ho detto che se avessi avuto un figlio da Martina avrei voluto crescerlo con un'altra donna e solo ora percepisco tutta la violenza di questa frase. Ma lei mi odia perche' non mi sono mai opposto all'adozione". Voleva difendere il piccolo, spiega lo stesso Alex, tenendolo lontano dalla madre. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino