Giusto un anno fa Domnica Cemortan ammise, addirittura come teste nel processo, di aver avuto una relazione con il comandante della Concordia Francesco Schettino. Ma oggi, dopo le...
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Inoltre, una querela sarà presentata a Torre Annunziata (Napoli) per diffamazione. Schettino ha studiato tutto il giorno gli atti con il supporto delle registrazioni delle trasmissioni tv e coi ritagli di giornale e siti web. Con gli avvocati si è accordato sulla linea da tenere, in una giornata peraltro affaticata da alcuni problemi familiari che gli hanno fatto disertare l'udienza stamani a Grosseto e segnata da un altro fuori programma, sollecitato dalla stessa Cemortan, che l'aveva chiesto esplicitamente alla troupe di Striscia la Notizia: la consegna allo stesso Schettino del Tapiro d'oro, compiuta stamani a Roma. «Le dichiarazioni su una presunta fuga di Schettino in elicottero sono una barzelletta», ha detto il difensore di Schettino, Domenico Pepe, mentre l'altro legale, Donato Laino, ha evidenziato che con le sue affermazioni la Cemortan «si prende gioco delle istituzioni italiane, se ne fa beffa».
D'altronde anche se Schettino era assente, oggi a Grosseto la presenza della Cemortan e delle sue frasi incombevano sui commenti fuori processo degli addetti ai lavori, avvocati in primis. Ciò anche se in aula non c'è stato nessun intervento, di nessuna parte, che abbia proposto iniziative su quanto detto dalla moldava, ma si sono ascoltati ulteriori racconti di passeggeri danneggiati dal naufragio che chiedono il risarcimento dei danni subiti. A margine del processo, però, la necessità di capire se quanto detto dalla Cemortan sia pura alimentazione di gossip (e del libro che la donna starebbe scrivendo sul naufragio con la sua verità) o abbia qualche fondatezza, viene coltivata dagli avvocati del pool 'Giustizia per la Concordia'.
Che hanno convocato la Cemortan per interrogarla secondo le modalità delle indagini difensive (fonoregistrazione e verbalizzazione in un atto che può essere accolto in un procedimento penale). «Vogliamo la massima chiarezza - ha detto l'avvocato Massimiliano Gabrielli di 'Giustizia per la Concordià - la interrogheremo per capire cosa abbia esattamente visto o saputo, in particolare su questo sacco, o borsone, che a suo dire sarebbe stato portato via dalla nave. Se ha qualcosa di interessante da dire, ce lo venga a spiegare, altrimenti è solo gossip ed esca per sempre da questa storia e da questo processo».
La moldava ha fatto sapere di essere disponibile a farsi sentire dagli avvocati dei naufraghi.
Il Gazzettino