Oceani sempre più caldi, sempre più acidi e poveri di ossigeno, sempre più inospitali per alghe ed animali. Calotte polari e ghiacciai montani...
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Conte all'Onu: «Clima, noi in prima linea. Allarme ghiacciaio Monte Bianco ci mobilita»
Monte Bianco, un radar sul ghiacciaio Planpincieux a rischio crollo. Previste nevicate
Gli studiosi spiegano che «gli oceani si sono riscaldati senza interruzione dal 1970 e hanno assorbito più del 90% del calore in eccesso del sistema climatico.
Ma non basta. Il riscaldamento globale, provocato dalle emissioni di gas serra dell'uomo, fa sciogliere i ghiacci dei poli e delle montagne e il terreno ghiacciato della tundra, il permafrost. I ghiacciai mondiali, fuori da Groenlandia e Antartide, hanno perso una massa di 220 miliardi di tonnellate all'anno fra il 2006 e il 2015, provocando un aumento del livello dei mari di 0,61 millimetri all'anno.
Questi fenomeni, scrive l'Ipcc, «sono destinati a continuare». Le regioni del mondo con i ghiacciai più piccoli, fra le quali l'Europa Centrale, «sono destinate a perdere più dell'80% della loro attuale massa di ghiaccio al 2100». Le conseguenze di tutti questi fenomeni sono già oggi disastrose. E sono destinate ad aumentare in futuro. Maggiore evaporazione vuol dire più vapore acqueo nell'aria, quindi piogge, alluvioni e cicloni più frequenti e intensi. La riduzione dei ghiacciai metterà a rischio le forniture idriche per molte popolazioni, specie in Asia, e danneggerà l'agricoltura, già minacciata dalle alluvioni. Nella tundra non più ghiacciata, aumenteranno gli incendi. Campi riarsi o allagati, mare meno pescoso, mettono in pericolo i mezzi di sussistenza per molte popolazioni, specie quelle più povere. L'acqua alta diventerà un fenomeno abituale in molte zone costiere.
A rafforzare il grido di allarme dell' Ipcc, oggi sono arrivati i dati della Noaa, l'agenzia meteorologica Usa: il periodo giugno-agosto 2019 ha fatto registrare un incremento di 0,82 gradi sopra la media del Ventesimo secolo, risultando al primo posto tra le estati 'roventì per gli oceani degli ultimi 140 anni, da quando sono cominciate le rilevazioni meteorologiche scientifiche. Il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa (M5S), commentando il rapporto anche alla luce dell'allarme per il ghiacciaio del Monte Bianco, ha ribadito «la necessità e l'urgenza di un'azione forte e coordinata per il clima, per scongiurare il verificarsi di eventi estremi e che rischiano di avere conseguenze drammatiche».
Il Gazzettino