Clima, Mattarella: «Siamo sull'orlo di una crisi globale. Salvarlo per salvare vite»

Il presidente Sergio Mattarella parla di clima nel bellunese alla commemorazione della tempesta con la terribile alluvione in Veneto: «Siamo sull'orlo di una crisi...

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Il presidente Sergio Mattarella parla di clima nel bellunese alla commemorazione della tempesta con la terribile alluvione in Veneto: «Siamo sull'orlo di una crisi globale. Salvare il clima per salavare vite. Occorrono misure concordate a livello globale». Lo ha detto Mattarella a Belluno. «È il senso - ha aggiunto, parlando alla commemorazione della tempesta in Veneto - della sollecitazione sottoscritta, nell'autunno scorso, da alcuni Capi di Stato europei. Gli sforzi compiuti nelle conferenze internazionali che si sono succedute hanno, sin qui, conseguito risultati significativi ma parziali e ancora insufficienti».


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«Mai come in occasione della tempesta Vaia - ha precisato Mattarella - è stato chiaro all'opinione pubblica italiana, che i mutamenti climatici in atto nel mondo comportano effetti pesanti anche sull'ambiente del nostro Paese e sulle condizioni di vita della nostra popolazione. Sentire parlare della desertificazione di ampie fasce delle terre africane o dei violenti tifoni nei Caraibi, sulla costa occidentale degli Stati Uniti o in Asia, appariva qualcosa di remoto, che non ci riguardava».



Il riccordo delle vittime Il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin, ha ricordato oggi al Teatro Comunale, alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, le tre persone morte a causa della tempesta Vaia dell'ottobre scorso. Sandro Pompolani, Ennio Piccolin e Valeria Lorenzini, questi i nomi, sono stati citati da Padrin ponendo in relazione il loro sacrificio alla «imponderabilità della pianificazione territoriale di fronte a cambiamenti climatici, alla fragilità dei territori montani che collassano, all'urgenza sempre più pressante di politiche specifiche per la montagna con azioni puntuali ed efficaci».



Montagna da tutelare. «Il territorio del nostro Paese è fragile e le conseguenze dell'abbandono dei territori, verificatosi sulle Alpi e sugli Appennini, vengono pagate a caro prezzo anche dagli insediamenti urbani e produttivi in pianura». Lo ha ricordato a Belluno il presidente Sergio Mattarella. «Occorre proseguire - ha aggiunto - sulla strada di iniziative per la salvaguardia degli assetti idro-geologici. Queste iniziative sono state ampiamente delineate dal Parlamento in questi decenni ed è necessario un impegno condiviso delle istituzioni ai vari livelli per svilupparli e attuarli concretamente. La tutela ambientale e idro-geologica è amica delle persone, ne salvaguarda la vita e difende così il futuro delle nostre comunità, accompagnata, come deve essere, da un uso razionale e sostenibile delle risorse esistenti nell'area». Per Mattarella quindi «il rilancio di una politica per la montagna e le popolazioni che la abitano vanno non solo nella direzione della effettiva affermazione della eguaglianza tra cittadini della Repubblica, ma rappresenta una sfida per il recupero pieno di aree abbandonate o sottoutilizzate, preziose per il processo di crescita dell'intero nostro Paese. È una consapevolezza che trova diffusione anche a livello continentale, confermata dalla collaborazione nell'ambito di 'Euregio senza confinì della Regione Veneto, di quella del Friuli Venezia Giulia, con il Land della Carinzia. Quest'anno, inoltre, sarà esercitata dalla Lombardia la presidenza di Eusalp che costituisce, sin qui, l'ambito più ampio di cooperazione tra Regioni, Stati e Unione Europea in materia di montagna».


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Il Gazzettino