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Il clima pazzo preocccupa sempre più. L'aumento del 140% di eventi meteo estremi nell'estate 2021, con siccità, caldo torrido, trombe d'aria, alluvioni, bombe d'acqua e grandinate, aggrava il rischio frane e la situazione di dissesto idrogeologico dell'intero territorio italiano. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dell'European Severe Weather Database (Eswd), che evidenzia un incremento esponenziale dei rischi legati ai cambiamenti climatici a partire dagli incendi al Centro Sud favorito dal vento caldo. Il fuoco che ha spazzato via interi boschi e coltivazioni va, infatti, a privare il suolo delle protezioni necessarie per assorbire le precipitazioni più intense. Per effetto delle coperture artificiali dal 2012 ad oggi il suolo non ha potuto garantire l'infiltrazione di oltre 360 milioni di metri cubi di acqua piovana che ora scorrono in superficie aumentando la pericolosità idraulica del territorio nazionale secondo l'Ispra.
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A questa situazione non è certamente estraneo il fatto che negli ultimi 25 anni ha fatto sparire oltre ¼ della terra coltivata (-28%) con la superficie agricola utilizzabile in Italia che si è ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari. «In tale ottica un intervento strategico è la realizzazione di infrastrutture a partire dai bacini di accumulo, proposto dalla Coldiretti e non a caso inserito nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) varato dal Governo Draghi» ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel chiedere però «di accelerare sull'approvazione della legge sul consumo di suolo, ancora ferma in Parlamento da quasi un decennio, che potrebbe dotare l'Italia di uno strumento all'avanguardia per la protezione del suo territorio».
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