Al cinema con i plexiglass, al teatro lirico con le mascherine. E poi al ristorante, palestra, piscine, parrucchieri, negozi, capienza in funzione dell’aerazione....
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Scorrendo le misure aggiornate almeno per la 15esima volta dall’11 marzo, spiccano gli aggiustamenti di alcune misure di prevenzione e contenimento di carattere generale per la prevenzione del contagio di utenti e lavoratori. Alla scheda n. 18 riguardante sale cinematografiche, teatri, circhi, teatri tenda, arene e spettacoli in genere, anche viaggianti si conferma il distanziamento minimo, tra uno spettatore e l’altro, sia frontalmente che lateralmente, di almeno 1 metro, ad eccezione di nuclei familiari, conviventi e le persone che in base alle disposizioni vigenti non sono soggette al distanziamento interpersonale. Consentita la «possibilità di ridurre il distanziamento sociale di un metro in presenza di divisori in plexiglass, anche rimovibili».
Nelle opere liriche, sinfoniche, orchestrali e musicali ribadita la mascherina obbligatoria in entrata e l’uscita dal palco: essa potrà essere tolta durante l’esecuzione della prestazione artistica se sono mantenute le distanze interpersonali. Pertangto se i posti a sedere saranno consecutivi, resta l’obbligo di indossare la mascherina surante e in maniera ordinata, mantenendo il distanziamento interpersonale, dando precedenza a coloro che dovranno posizionarsi nelle postazioni più lontane dall’accesso (in fase di uscita dal palco, si procederà con l’ordine inverso).
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Il Gazzettino