A nulla sono valsi gli appelli disperati della famiglia, le fiaccolate e la solidarietà dell'opinione pubblica. La legge parla chiaro e i giudici non possono far altro che...
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Falcioni è accusato di tentato omicidio, nonostante Chiara abbia subito danni all'80% del cervello e dunque solo un miracolo potrebbe restituirla alla vita vera. Il rito abbreviato prevede uno sconto di pena di un terzo: significa che Falcioni potrebbe essere condannato a meno di 8 anni, nell'ipotesi che il giudice decida per il minimo della pena o – viceversa – se il gup fosse particolarmente severo - a quasi 10 anni. Considerando i benefici di legge per i detenuti, il carnefice di Chiara potrebbe anche uscire di galera tra 5-6 anni. E girare per lo stesso quartiere della famiglia della sua ex, dove tra l'altro abita.
«E' brutto, però mi sento di dire a chi si trova nella mia situazione che forse è meglio farsi giustizia da soli, anche se non si dovrebbe dire. Mia figlia passa le sue giornate in un letto con gli occhi sbarrati. Secondo voi, questa è vita? Siamo al cospetto di un vero e proprio omicidio. Un omicidio con respiro. Di fronte all'idea di uno sconto di pena per chi l'ha ridotta in questo stato, io dico: sto morendo insieme a mia figlia, muoio due volte», ha dichiarato il papà di Chiara in videoconferenza - domenica scorsa - durante la convention dell'Italia dei Valori.
Non a caso, il segretario nazionale dell'Idv, Ignazio Messina, ha definito necessaria una legge specifica affinché il reato tentato omicidio, quando la vittima è ridotta a un vegetale, sia equiparato all'omicidio. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino