Di Maio: «Censimento? Tra i raccomandati della pubblica amministrazione. E della Rai»

Di Maio: «Censimento? Tra i raccomandati della pubblica amministrazione. E della Rai»
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«Ci sono altri censimenti politici da fare: il primo è quello dei raccomandati della Pa e tra questi anche quelli che ci sono in questa azienda, la Rai». Lo ha detto il vicepremier e leader M5s Luigi Di Maio a Porta a Porta rispondendo alle domande sulle esternazioni del ministro dell'Interno Matteo Salvini in merito alla questione Nomadi. E ha aggiunto: «Nessuna azione intimidatoria però, se c'e governo del cambiamento dobbiamo ristabilire un po' di meritocrazia». «Quello di Salvini - poi precisa - è un complesso che non ho: abbiamo stili completamente diversi ma il presidente Conte sa fare la sintesi».


Immigrazione. 
«Su questo tema siamo compattissimi. È un tema che l'Italia ha affrontato con pazienza in questi anni, ma adesso la musica e cambiata. È bastato dire qualche No ai tavoli europei. Con qualche sano No otterremo tanti Si». «Io confermo che andremo ai tavoli europei e nulla sarà come prima: non è questione di porti chiusi, per me ora ci sono porti aperti in Spagna e Francia che ci hanno fatto la morale. Le Ong possono andare anche verso altri porti».​ L'accoglienza dei migranti è diventata «un business. Ora da una parte dobbiamo limitare le partenze dall'altra i soldi che si mettono sull'accoglienza devono essere rendicontati», assicura il vicepremier ricordando che «gli italiani mettono tanti fondi, parte dei quali sono al ministero del lavoro» e che vengono assegnati alle coop che gestiscono l'accoglienza seguendo le prassi dell'emergenza: «questi fondi vanno rendicontati, il tema è vero e serissimo».

Vitalizi. «Stamattina ho incontrato il presidente Inps Boeri. Voglio creare un fondo in cui far confluire il taglio vitalizi degli ex parlamentari e il taglio delle pensioni d'oro - annuncia la proposta il vice premier M5S - Questo fondo lo destineremo ai pensionati minimi. E' una questione di giustizia sociale».


L'inchiesta sullo stadio della Roma. Parlando di questa inchiesta il ministro Di Maio ha poi proseguito: «Siamo gli unici che in questa vicenda non abbiamo preso una lira. Tutti gli altri partiti hanno preso soldi e hanno gente arrestata e sembra che lo scandalo sia del Movimento. Facciamo una legge che obblighi tutte le forze politiche e le fondazioni a rendere trasparenti i soldi che prendono». E ancora: «Questo Parnasi ha dato soldi a tutti tranne che ai 5 Stelle. Per quanto ci riguarda mi fa piacere che la procura abbia detto che la sindaca Raggi non c'entra niente con questa inchiesta». Poi il vice premier, parlando dell'ex presidente di Acea, Luca Lanzalone, afferma: «Questo potere smisurato lo si sta raccontando. A Livorno con la sua professionalità ci ha permesso di risolvere il problema dei rifiuti. Quando abbiamo vinto a Roma abbiamo preso i migliori e li abbiamo messi sui dossier più importanti. Lanzalone aveva lavorato molto bene a Livorno, la sindaca Raggi decise di individuarlo come presidente. E il valore delle azioni di Acea hanno segnato il record subito dopo la sua nomina».


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Il Gazzettino