Un «evento abortivo iniziato spontaneamente, inarrestabile, trattato in regime d'emergenza» in una «paziente con trattamento adeguato per le condizioni di...
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I familiari di Valentina Milluzzo ribadiscono la loro ricostruzione e il documento degli ispettori, ovviamente, non incide sul fascicolo attivato dal procuratore Carmelo Zuccaro che guarda a eventuali irregolarità penali. Secondo la task force, la paziente ricoverata «con diagnosi di minaccia d'aborto in gravida gemellare (gravidanza indotta con procreazione medicalmente assistita, presso altro Centro)» era «in trattamento adeguato per le condizioni di rischio dal momento del ricovero» e le «prime valutazioni cliniche e il monitoraggio dei parametri vitali non evidenziano alcun dato anomalo». Nella relazione, redatta dal dottore Francesco Enrichens, si ricostruisce il ricovero della paziente, dal 29 settembre scorso, per «minaccia d'aborto in gravida gemellare». E si rileva che «la paziente era in trattamento adeguato per le condizioni di rischio dal momento del ricovero» e che «i parenti sono stati sempre informati e sostenuti dall'intera equipe degli ostetrici e degli anestesisti».
La crisi scatta a mezzogiorno circa del 15 ottobre, con «picco febbrile a 39 gradi, con somministrazione di antipiretici e ripresa immediata di terapia con antibiotici».
Il Gazzettino