Ucciso davanti alla figlia: Anatoly il muratore, una vita di sacrifici

Ucciso davanti alla figlia: Anatoly il muratore, una vita di sacrifici
«Era un ragazzo d’oro, una persona perbene». Lo descrivono così Anatoliy Korol, che tutti conoscevano come Antonio. ...

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«Era un ragazzo d’oro, una persona perbene». Lo descrivono così Anatoliy Korol, che tutti conoscevano come Antonio.


Ucraino, 37 anni, operaio edile, da molti anni in Italia era perfettamente integrato nella comunità di Castello di Cisterna. Sua moglie è collaboratrice domestica, insieme riuscivano a vivere dignitosamente e soprattutto a badare ai due figli, un ragazzo di 14 anni e una bimba di appena un anno e mezzo: la stessa che il papà aveva con sé nel carrello quando, in pochi attimi di concitazione, l’ha prima messa in salvo spingendola lontano dalla linea di fuoco e poi ha tentato di sventare la rapina in corso.



È morto da eroe, lui che da eroe moderno viveva tutti i giorni, lottando per realizzare il sogno di vivere in Italia e di far crescere i suoi ragazzi in maniera onesta e dignitosa. Le persone che si affollavano ieri sul luogo della tragedia, nella strada dove c’è il supermercato in cui Antonio stava facendo la spesa, ricordano l’immagine di una bella famiglia, la serenità con la quale appena possibile Antonio passeggiava per le strade del paese con la moglie e la bambina, insieme all’altro figlio adolescente. «Faremo tutto il possibile per aiutare la moglie di questo ragazzo che ha compiuto un vero atto di coraggio ed è morto da eroe - dice Michele Piccolo, titolare della catena di omonimi supermercati nella provincia di Napoli - siamo a disposizione della signora, per sostenere lei e i suoi figli in tutte le maniere che vorrà».



Il pianto disperato della moglie di Anatoliy ha accompagnato il furgone della polizia mortuaria giunto ieri sera in via Selva per portare via la salma del giovane. Il sindaco di Castello di Cisterna, Clemente Sorrentino, si è detto disponibile ad ogni iniziativa in favore della famiglia: intanto, provvederà ai funerali. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino