Castellino bloccato fuori dalla Camera: «Non è democrazia». L'ex FN ​doveva presentare il suo nuovo partito Italia libera

Taormina: non so quanti parlamentari siano indagati o imputati e siedono qui, che nessuno blocca

Castellino bloccato fuori dalla Camera: «Non è democrazia». L'ex FN doveva presentare il suo nuovo partito Italia libera
Alla fine le porte di Montecitorio restano chiuse per Giuliano Castellino che, comunque, va all'attacco fuori dal Palazzo, in favore di telecamere. Dopo le polemiche e gli...

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Alla fine le porte di Montecitorio restano chiuse per Giuliano Castellino che, comunque, va all'attacco fuori dal Palazzo, in favore di telecamere. Dopo le polemiche e gli allarmi venuti dall'opposizione per la presenza dell'ex leader di Forza Nuova a una conferenza stampa a Montecitorio è uno degli organizzatori, il deputato di "Sud chiama Nord" Francesco Gallo, a decidere di depennare il suo nome dalla lista degli invitati. 

 

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Castellino escluso dalla conferenza stampa

La scelta, spiega poi in conferenza stampa, è nata a seguito delle prese di posizione da parte di gruppi all'interno dell'ufficio di presidenza. Nessun pressing dal presidente della Camera, sottolinea, solo una valutazione di opportunità legata anche alla volontà di «dare più importanza a quello che si deve dire rispetto a chi lo deve dire». «Un pentito», lo etichetta senza mezzi termini Castellino che, avvertito - a quanto riferisce Gallo - la sera prima di non essere più nell'elenco degli ospiti della conferenza, decide comunque di presentarsi davanti Montecitorio. E, una volta alle transenne, ricevuto dalla polizia il diniego ad entrare, va all'attacco in favore di telecamere. «In Italia - protesta - non esiste il libero pensiero, c'è il pensiero unico e questo ne è un esempio plastico. Questa non è democrazia. Ero venuto qui per parlare di politica con professori e avvocati ma non posso parlare: Castellino non può parlare». 

 

Le reazioni

Professori e avvocati tra i quali Carlo Taormina che va all'attacco. «È inaccettabile - dice il giurista - una cosa che in Paese democratico non dovrebbe nemmeno essere pensata». «È grave - osserva - che nel tempio della democrazia, dove sono entrati tutti, anche personaggi delle brigate rosse, non possa entrare Giuliano Castellino. Non so quanti parlamentari siano indagati o imputati e siedono qui e nessuno blocca». Tra l'altro l'ex esponente azzurro fa sapere che, a suo avviso, Castellino ha avuto «un ravvedimento costruttivo», tanto che il partito politico che oggi tiene a battesimo e che parte dalla «tutela del dissenso», è basato sulla «non violenza» così come sull'«anti-globalismo». «Il nostro capo politico - sottolinea Taormina - è Giuliano Castellino, è qui dentro anche se è fuori». Del resto lui, proprio da fuori, non si risparmia. «Non posso superare questa barriera? - dice mentre la conferenza stampa dentro è già in corso - va bene, non vogliamo creare alcun tipo di problema», comunque, poi rincara la dose: «Ci entrerò da deputato».

 

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Il Gazzettino