Uccisa perché aveva deciso di interrompere la loro relazione sentimentale. Sarebbe questa la ragione che ha spinto Massimo Bianchi, 61enne operaio, a esplodere tre colpi di...
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Dopo aver esploso i tre colpi con una pistola legalmente detenuta, che hanno raggiunto la donna al torace, il 61enne è rimasto sul posto, senza allontanarsi, a vegliare il corpo della donna e impedendo a chiunque di avvicinarsi. È stato bloccato e arrestato dai Carabinieri della stazione di Avignano.
Bianchi è dipendente della Comunità Montana di Monte Maggiore (Caserta). Maria Tino era lavoratrice socialmente utile e sarta, con due figli. La donna - secondo una prima ricostruzione - era seduta su una panchina nei pressi della chiesa. Bianchi è arrivato in auto dopo aver fissato un appuntamento con la donna, è sceso, ha estratto la pistola ed ha sparato a bruciapelo. Maria Tino - ha riferito un testimone oculare - ha urlato «no» all'indirizzo dell'uomo prima di essere finita con tre colpi. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino