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I gravi rischi per la popolazione di Casamicciola, dovuti al dissesto idrogeologico, erano stati segnalati alle autorità competenti dall'ex sindaco del comune ischitano, l'ingegnere Giuseppe Conte. «L'ultima mia segnalazione risale al 22 novembre scorso - ha dichiarato - avevo scritto al prefetto di Napoli, al commissario prefettizio di Casamicciola, al sindaco Manfredi e alla Protezione Civile Campania. Nessuno mi ha risposto. A seguito dell'allerta meteo arancione, avevo segnalato il pericolo per la popolazione della zona e chiesto la loro evacuazione».
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Conte, sindaco di Casamicciola nei primi anni '90, ha raccontato al Corriere della Sera di avere lanciato l'allarme mandando ben 23 mail via pec alle autorità competenti.
Secondo l'ex primo cittadino, tuttavia, il problema di Casamicciola non sarebbe l'abusivismo edilizio: «Le cause di questo disastro sono le stesse dell'alluvione del 1910, ovvero la fragilità del territorio. Dopo quell'evento furono realizzati dei sistemi di protezione dell’abitato, le cosiddette “briglie”, ma da allora non si è più intervenuti con interventi appropriati e con una manutenzione degna di questo nome».
«Dopo l'alluvione del 2009 non c'è stato alcun intervento - ha spiegato - o almeno nessuno significativo, nonostante i fondi stanziati per la sicurezza negli ultimi anni: 180mila euro per la pulizia degli alberi, 3 milioni e 100 per un intervento a monte dell'abitato Casamicciola (nel 2010-2012) e un lavoro messo a disposizione dalla città metropolitana per mettere in sicurezza del bacino dell'alveo Larita nel 2018. E ancora manca inoltre da anni l'annunciato piano per il dissesto idrogeologico della zona».
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