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Un Comune, quattro commissari. Almeno fino a prova contraria, non c'è comunità montana, paesino, città o metropoli al mondo che riesca neppure a sfiorare il poco invidiabile record conquistato dal Comune di Casamicciola Terme. La comunità investita dall'alluvione e che oggi piange i suoi morti sembra essere è la più commissariata del pianeta.
LA CONTA
A Casamicciola Terme, di fatto, i commissari intasano gli enti. C'è il Commissario unico per la depurazione; c'è quello alla ricostruzione del post-terremoto; e poi ci sono quello nominato dal governo per l'emergenza idrogeologica, che poi coincide - nella persona di Elisabetta Calcaterra - anche con quello designato dalla Prefettura per sostituire il sindaco sfiduciato di Casamicciola. E allora è vero che si vive un'emergenza continua, in questa comunità che non riesce a trovare pace in chiave politico-amministrativa. Prima della sfiducia (nel giugno scorso) al primo cittadino Giovan Battista Castagna, anche un altro sindaco - Armaldo Ferrandino -era stato costretto a lasciare la carica dopo le elezioni. E allora viene da chiedersi se dietro la fragilità del consenso politico questo Comune non sconti altri tipi di emergenze.
Tornando alla iper-concentrazione commissariale, oltre a quello per la Depurazione (nominato molti anni fa), oggi Casamicciola Terme viene affidata anche al neo-commissario per la Ricostruzione, Giovanni Legnini, che assume il gravoso incarico di supervisore per l'emergenza in tutti i Comuni dell'Isola Verde.
GLI ALLARMI
Sul territorio isolano le ferite legate a terremoti, alluvioni, crisi politiche e inquinamento ambientale restano sotto gli occhi di tutti. Allarmi inascoltati. Sottovalutazione dei rischi. Sfregi ambientali: tutto ha concorso ad alimentare questa autostrada emergenziale, lunga se non infinita. E mentre l'indagine giudiziaria aperta dalla Procura di Napoli inizia a prendere corpo, oggi si cerca di correre ai ripari. Dopo anni di incuria e sottovalutazione dei rischi. Negli anni Ischia ha usufruito anche di non pochi finanziamenti legati alle sue emergenze. Un esempio per tutti: oltre 100 i milioni di euro di contributi europei elargiti per la depurazione delle acque, che dal 1995 non era mai stata realizzata e che ha fruttato all'Italia una pesante sanzione da parte della Commissione europea.
Oggi però si continua a vivere di paure. L'ultima - dopo la tragedia di sabato scorso - è legata a ciò che potrebbe ripetersi in caso di nuovi nubifragi. Con buona pace del passato. Degli alvei ostruiti da case abusive (e persino da una caserma delle forze dell'ordine) nessuna autorità o istituzione sembrava essersi accorta. Della speculazione selvaggia qualche amministratore aveva fatto addirittura fatto il proprio cavallo di battaglia, definendo «sciacalli» quanti - tra ingegneri, ambientalisti, geologi - invece ne denunciavano lo scempio.
Il Gazzettino