Carlo Acutis era un ragazzo esperto di computer e molto religioso, morto nel 2006 a 15 anni per una leucemia fulminante che non gli ha lasciato scampo, potrebbe essere il primo...
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Il processo di beatificazione è alla prima tappa: domani l’arcivescovo Angelo Scola dichiarerà conclusa la fase diocesana e invierà il fascicolo a Roma. In concomitanza saranno presentati un libro e un documentario che lo raccontano come "un adolescente del nostro tempo", ma non solo. "Era un ragazzino come gli altri - dice la madre Antonia al Corriere della Sera - ma al tempo stesso mostrava qualità, energia e carisma fuori del comune".
Il ragazzo andava a messa tutti i giorni e recitava il rosario, a sette anni superò un esame per fare la Prima Comunione. Aveva anche altre passioni: studiava e aiutava i compagni in difficoltà, faceva volontariato alla mensa dei poveri, faceva il catechista e giocava a calcio. "Diceva che tutti nascono originali ma molti muoiono come fotocopie - ricorda la mamma - e al suo funerale c’era una folla immensa, anche fuori dalla chiesa, gente che non avevo mai visto ma che lui aveva conosciuto durante i suoi giri neil quartiere, dove si fermava a parlare con tutti". Due mesi prima di morire, quando non era ancora malato, aveva registrato un video, ritrovato dai genitori molto tempo dopo: "Sorridendo diceva di essere pronto alla morte e chiedeva di essere sepolto ad Assisi". Il processo di Beatificazione dovrà esaminare alcuni episodi che potrebbero essere considerati miracoli. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino