Napoli, diede fuoco alla compagna: condannato a 18 anni a

Napoli, diede fuoco alla compagna: condannato a 18 anni a
È stato condannato a 18 anni di reclusione Paolo Pietropaolo, il 40enne che lo scorso 1 febbraio diede fuoco alla compagna Carla Ilenia Caiazzo, di 38 anni, incinta...

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È stato condannato a 18 anni di reclusione Paolo Pietropaolo, il 40enne che lo scorso 1 febbraio diede fuoco alla compagna Carla Ilenia Caiazzo, di 38 anni, incinta all'ottavo mese. La sentenza è stata emessa dal gup Egle Pilla. Il pm aveva chiesto 15 anni di carcere.

Nel corso del processo è emerso anche un ultimo colpo di scena. Spunta un messaggio che Paolo Pietropaolo inviò a una sua ex: «Dove sei? Questa donna non mi trasmette più nulla, temo che la bimba soffrirà, colpa tua... colpa di nessuno. Per dimenticare riscaldai la vecchia minestra». Il messaggio via whatsapp risale al 30 gennaio 2016. La ex è una ragazza diversa da Carla, con cui Pietropaolo ha avuto una relazione in passato per un breve periodo. Il primo febbraio avvenne l'aggressione.​ Al messaggio ha fatto riferimento il pm Falcone durante la replica. Ora il giudice Egle Pilla è in camera di consiglio.

Rappresentata dal penalista Maurizio Zuccaro, la donna, come è noto, si è sottoposta a diversi interventi chirurgici, a causa della gravità delle conseguenze delle fiamme appiccate sul suo viso.

«È stata fatta giustizia, paghi quello che deve senza nessuno sconto». Così Carla Caiazzo, intervistata dalla Tgr Campania, sulla sentenza di condanna a 18 anni per Paolo Pietropaolo. «Hanno fatto un ottimo lavoro tutte le persone che hanno seguito il caso. Lui paghi quello che ho pagato io, pur senza averne colpa. Mi inquieta solo a parlarne». Carla vuole portare avanti la sua battaglia «per tutte le donne che vivono questa tragedia e non hanno forza, energia per uscirne fuori e non sanno a chi rivolgersi». Carla ricorda: «sono qui e rido ancora, è una forma grintosa, di speranza, di energia. La metto in campo per dare forza a tutte le donne che non ce la fanno a venire fuori da questi amori malati».


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Il Gazzettino