Nella chiesa dove si era sposato il 13 giugno, a Somma Vesuviana, Mario Cerciello Rega, il vicebrigadiere dei Carabinieri ucciso da un turista americano a Roma, ci è...
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«Non si può morire in questo modo quando si indossa una divisa e si ha un cuore buono». C'è folla, mille persone, forse più. Tanti non riescono ad entrare in chiesa e attendono sul piazzale esterno, sotto un sole impietoso. «Eroe», grida qualcuno all'arrivo del feretro. «La divisa era la sua passione fin dalla scuola media», dice Emanuele, compagno di scuola. C'è tanta commozione: il vicebrigadiere e la moglie, Rosa Maria Esilio, erano conosciuti un pò da tutti in questa cittadina di 30 mila abitanti sotto il Vesuvio.
Ma c'è anche una rabbia che affiora all'arrivo delle autorità politiche, accolte da un grande silenzio, rotto quando appare il ministro degli Interni Salvini. Applausi e grida di «vogliamo giustizia» si mescolano. Alcune anziane signore in chiesa lo fermano per chiedergli di «proteggere i loro ragazzi». «L'Italia può risorgere con il suo esempio» dice all'omelia, parlando di Mario, l'Ordinario Militare per l'Italia, Mons. Santo Marcianò, che si rivolge ai politici: «Fate anche voi, responsabili della cosa pubblica, della vita degli altri il senso della vostra vita, consapevoli che quanto operate o non operate è rivolto a uomini concreti».